La Dura Realtà per i Carabinieri in Italia Tra Aggressioni Quotidiane e Commemorazioni di Eroi Caduti

In Italia, la situazione dei Carabinieri si fa sempre più difficile e paradossale. Da un lato, sono protagonisti di commemorazioni e celebrazioni per i loro sacrifici storici, dall’altro, subiscono quotidianamente aggressioni fisiche che mettono a rischio la loro incolumità e dignità. Gli ultimi episodi di violenza, avvenuti a Vieste(FG) e Locotorondo(BA), testimoniano un crescente disprezzo e mancanza di rispetto verso le forze dell’ordine, che si trovano spesso impossibilitate a reagire per non incorrere in problemi legali o disciplinari.

Aggressioni ai Carabinieri: Una Triste Quotidianità

Negli ultimi tempi, i Carabinieri sono sempre più spesso bersaglio di attacchi fisici durante l’esercizio delle loro funzioni. Le cronache riportano casi di agenti presi a pugni e calci mentre tentano di far rispettare la legge, il tutto senza poter reagire adeguatamente per evitare ulteriori complicazioni. Gli episodi di Vieste e Locotorondi sono solo gli ultimi di una lunga serie, ma evidenziano una tendenza preoccupante: una parte della società sembra aver perso il rispetto e la considerazione per chi è incaricato di mantenere l’ordine pubblico.

Il Paradosso delle Commemorazioni

Mentre i Carabinieri affrontano quotidianamente queste sfide, si continua a onorare il ricordo di coloro che, nel passato, hanno sacrificato la propria vita per la patria. Il 49° anniversario della morte di Luigi De Gennaro, commemorato recentemente dal comando provinciale dei Carabinieri di Barletta-Andria-Trani, è un esempio emblematico. De Gennaro, nato a Trani il 29 agosto 1941, si arruolò nell’Arma dei Carabinieri giovanissimo e venne assegnato alla stazione di Sesto Pusteria, in Trentino Alto Adige, nel pieno della lotta contro il terrorismo altoatesino.

Il 26 agosto 1965, De Gennaro e il collega Palmerio Ariu furono vittime di un vile attacco terroristico. Colpito da oltre 30 colpi di mitra, De Gennaro perse la vita durante il tragitto verso l’ospedale. La sua morte, avvenuta a soli 24 anni, è stata riconosciuta come un atto di eroismo, tanto che nel 2010, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, gli conferì la Medaglia d’Oro di Vittima del terrorismo.

Un Contrasto Stridente

La memoria di uomini come Luigi De Gennaro, celebrata con onorificenze e cerimonie, si scontra con la realtà attuale in cui i Carabinieri, pur continuando a svolgere il loro dovere con dedizione, sono spesso oggetto di violenza e oltraggi. Questo contrasto stridente mette in luce una società in cui, da una parte, si rende omaggio ai caduti per la patria, mentre dall’altra, si assiste impassibili alle aggressioni contro chi ancora oggi indossa la stessa divisa con lo stesso spirito di servizio.

Un Appello alla Riflessione

È essenziale che la società e le istituzioni riflettano su questo stato di cose. Il rispetto per le forze dell’ordine deve essere riaffermato con forza, non solo attraverso commemorazioni, ma anche tramite azioni concrete che proteggano e valorizzino il lavoro dei Carabinieri. Solo così sarà possibile onorare veramente il sacrificio di persone come Luigi De Gennaro, garantendo che il loro esempio non sia vano e che i loro successori possano operare in un contesto di maggiore sicurezza e rispetto.

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