Manfredonia(FG); Intrecci mafioso-politici si avvicina l’udienza preliminare dell’inchiesta “Giù le Mani”

Il prossimo 6 settembre segnerà una data cruciale per la città di Manfredonia, con l’inizio dell’udienza preliminare dell’inchiesta “Giù le Mani” davanti al gup Marialuisa Bencivenga del Tribunale di Foggia. Questa inchiesta, portata avanti dalla Guardia di Finanza, ha scosso profondamente la comunità locale, mettendo in luce presunti intrecci mafioso-politici che coinvolgono figure di spicco della città, tra cui un ex sindaco, un ex assessore e membri influenti della famiglia Romito, nota per il suo coinvolgimento nella guerra di mafia del Gargano.

L’inchiesta è culminata nel blitz del 9 marzo scorso, quando furono eseguite sette ordinanze cautelari emesse dal gip: due arresti in carcere, tre ai domiciliari, un divieto di dimora e una sospensione dal servizio. Ora, la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per nove indagati, accusati di 14 capi d’imputazione, tra cui concussione, peculato, corruzione elettorale, voto di scambio, stalking, falso, lesioni e violenza privata.

Le indagini si sono articolate in cinque filoni principali. Uno dei più significativi riguarda il presunto voto di scambio tra i fratelli Gianni e Michele Rotice e Michele Romito, legato alla campagna elettorale delle elezioni amministrative del 2021. Inoltre, Romito, insieme all’ex assessore Angelo Salvemini, avrebbe esercitato pressioni su dirigenti e dipendenti comunali per evitare la demolizione di una struttura abusiva del ristorante “Guarda che luna”, di proprietà della famiglia Romito.

Un altro filone d’indagine riguarda la sorella di Michele Romito, Grazia, accusata di falso per ottenere la gestione di un’agenzia di pompe funebri. Parallelamente, Michele Fatone, ex dipendente dell’Ase, è accusato di concussione e violenza privata nei confronti di colleghi e manager dell’azienda, coinvolgendo anche il figlio Raffaele in alcuni episodi di violenza.

La Procura, rappresentata dai pm Roberto Galli e Giuseppe Mongelli, ha presentato un quadro accusatorio dettagliato, basato su testimonianze, intercettazioni e dichiarazioni delle parti offese. Tuttavia, gli indagati si dichiarano innocenti, e i loro avvocati difensori stanno preparando una strategia che, se le richieste di rinvio a giudizio dovessero essere accolte, prevede un processo in aula con un’ampia lista di testimoni per contestare le accuse.

Con l’approssimarsi dell’udienza preliminare, la tensione è palpabile. La città di Manfredonia attende con ansia di vedere come si evolverà questa vicenda giudiziaria, che potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta contro l’infiltrazione mafiosa nelle istituzioni locali. Il processo potrebbe rivelarsi lungo e complesso, con l’esito che influenzerà profondamente il futuro della città e dei suoi protagonisti.

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