Roma/Foggia:Autovelox Sequestrati La Vicenda Approda alla Magistratura Contabile

La vicenda degli autovelox sequestrati dalla Procura di Cosenza ha assunto una nuova dimensione con l’intervento del Codacons, che ha deciso di presentare un esposto alle Corti dei Conti di dieci regioni italiane. Gli apparecchi incriminati, i T-Exspeed V 2.0, sono stati oggetto di sequestro in varie parti d’Italia per presunte irregolarità nel loro utilizzo. Le regioni coinvolte nell’iniziativa del Codacons sono Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia, dove questi dispositivi erano installati.

Il Codacons, attraverso il suo presidente Carlo Rienzi, ha messo in luce le gravi conseguenze che potrebbero derivare da questa situazione per le casse pubbliche. “Il sequestro degli autovelox in tutta Italia ordinato dalla magistratura calabrese e le illegalità emerse nell’utilizzo degli apparecchi di rilevazione della velocità T-Exspeed V 2.0 porteranno inevitabilmente ad una raffica di ricorsi da parte di chi ha ricevuto sanzioni ed è ancora nei termini per impugnare le multe, col rischio di condanna dei comuni al rimborso delle spese legali”, ha dichiarato Rienzi.

La questione non riguarda solo coloro che potrebbero ancora impugnare le sanzioni ricevute, ma anche chi ha già pagato le multe emesse tramite questi autovelox. Sebbene questi ultimi non possano contestare le sanzioni, Rienzi ha sottolineato che essi potrebbero attivarsi per tutelare i propri diritti e, una volta concluse le indagini, agire per ottenere un risarcimento per i danni subiti.

I potenziali costi per le casse degli enti locali potrebbero essere enormi, tra i rimborsi agli automobilisti e le mancate entrate derivanti dallo spegnimento degli autovelox. Questi costi, avverte il Codacons, ricadrebbero inevitabilmente sulla collettività, aggravando ulteriormente la situazione finanziaria degli enti locali già sotto pressione.

Nonostante le gravi implicazioni economiche, Rienzi ha voluto ricordare l’importanza della sicurezza stradale. “La velocità eccessiva è tra le prime cause di morte sulle strade italiane, ed è importante colpire con la massima severità i trasgressori, nel rispetto però delle leggi e ricorrendo a strumenti omologati e a norma”, ha aggiunto il presidente del Codacons.

Per questi motivi, il Codacons sta preparando un esposto alle sedi regionali della Corte dei Conti affinché si apra un’indagine contabile volta ad accertare eventuali danni erariali e le relative responsabilità. La vicenda, dunque, non è destinata a chiudersi con il solo sequestro degli autovelox, ma potrebbe portare a ulteriori sviluppi, sia sul piano legale che economico, con possibili ripercussioni di vasta portata per le amministrazioni coinvolte.

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