Complicazioni Giudiziarie per gli Autovelox Sequestrati a Cerignola e Altrove
Il 29 luglio scorso, la Polizia Stradale ha sequestrato numerosi autovelox modello T-Expeed v.2.0 a Cerignola e in altre città italiane, su disposizione del gip del Tribunale di Cosenza. L’ipotesi di reato, avanzata nei confronti di sei indagati tra amministratori e responsabili delle procedure di acquisizione e messa in opera dello strumento, è quella di frode nelle pubbliche forniture. Il giudice sostiene che gli autovelox non siano conformi alle normative vigenti, poiché mancano dei decreti di omologazione richiesti dal regolamento di esecuzione e attuazione del Codice della strada del 1992. Secondo il magistrato, per essere in regola, gli autovelox devono essere sia approvati che omologati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
La Vicenda
Spieghiamo i fatti ai nostri lettori di Youfoggia.com .Un precedente sequestro analogo, disposto dallo stesso Gip di Cosenza lo scorso anno, era stato annullato dal tribunale del riesame. Quest’ultimo aveva ritenuto sufficiente la sola approvazione degli autovelox, in linea con una circolare del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 2020. Tuttavia, il nuovo sequestro del luglio 2023 è stato motivato con riferimento alla sentenza n. 10505 del 18 aprile 2024 della seconda sezione civile della Cassazione. Questa sentenza ha annullato una sanzione a un automobilista, stabilendo che i rilevatori di velocità devono possedere entrambi i requisiti di approvazione e omologazione per essere in regola. La decisione implica che tutti i modelli di autovelox attualmente in uso in Italia, in attesa di una disposizione normativa che ne regoli l’omologazione, risultino fuori legge e quindi da disattivare.
Le Prospettive
La Kria srl, azienda produttrice del modello T-Expeed v.2.0, ha impugnato il sequestro, obiettando che il Riesame di Cosenza aveva già rigettato un sequestro simile lo scorso anno. Inoltre, la Kria si chiede perché, nonostante tutti gli autovelox in uso in Italia siano nelle stesse condizioni normative, siano stati sequestrati solo i suoi modelli.
Al di là delle future sanatorie, il capitolato della gara di Cerignola richiedeva espressamente che gli strumenti fossero omologati. La Kria avrebbe dovuto segnalare preventivamente l’assenza dell’omologazione e chiedere alla stazione appaltante di modificare il bando. Non avendolo fatto, l’azienda potrebbe aver commesso un falso in atto pubblico, inducendo a credere che il T-Expeed v.2.0 avesse tutte le caratteristiche richieste. Pertanto, potrebbero emergere anche implicazioni penali sia per la Kria, per l’omessa dichiarazione, sia per la commissione di gara, che avrebbe dovuto vigilare sui requisiti di partecipazione.
Questa vicenda evidenzia la necessità di una maggiore chiarezza normativa e di un controllo più rigoroso sui requisiti tecnici degli autovelox, per evitare future complicazioni giudiziarie e garantire la legittimità delle sanzioni emesse tramite questi strumenti.