Foggia: Poliziotto Sospettato di Connessioni con il Clan Sinesi-Francavilla
Recenti sviluppi nella lotta contro la criminalità organizzata in Puglia precisamente a Foggia hanno sollevato preoccupazioni circa la presunta connivenza tra un agente di polizia e il clan mafioso Sinesi-Francavilla. La rivelazione proviene da Patrizio Villani, un collaboratore di giustizia di 47 anni ed ex killer del clan Sinesi, che ha fornito dettagli cruciali durante un interrogatorio davanti ai magistrati antimafia della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari, Nicola Manganelli e Francesco Perrone Capano, nonché in presenza di rappresentanti delle forze dell’ordine.
Le Dichiarazioni di Patrizio Villani
Villani ha dichiarato di essere a conoscenza di un poliziotto che informava direttamente Giuseppe Francavilla, noto anche come “Pino Capellone”. Secondo il collaboratore, Francavilla godeva di contatti privilegiati con un membro della polizia che lo teneva aggiornato sulle operazioni in corso. “So che c’era qualcuno della polizia che parlava con Giuseppe Francavilla, che lo andava ad informare”, ha affermato Villani nel verbale di interrogatorio.
Il Ruolo di Francesco Sinesi
Non solo Giuseppe Francavilla, ma anche Francesco Sinesi, figlio di Roberto Sinesi, noto boss mafioso attualmente detenuto al regime 41bis, avrebbe beneficiato delle informazioni confidenziali fornite dal poliziotto. Villani ha raccontato agli inquirenti: “Pure a Francesco. Un poliziotto c’era che parlava, però io non l’ho mai visto chi è questo poliziotto. Quando doveva scattare un blitz Francesco lo sapeva prima… si diceva sempre, mi diceva sempre a me Pinuccio, faceva: ‘No, mi devo vedere con un poliziotto, questo mi dice i fatti’. Era il 2016”.
Villani ha aggiunto ulteriori dettagli, menzionando che Sergio Ragno, un altro membro del clan, spesso contattava Pinuccio per informarlo delle comunicazioni con il poliziotto. Tuttavia, incalzato dai magistrati sull’identità dell’agente, Villani ha ammesso di non averlo mai visto di persona. Ha comunque confermato che l’agente in questione lavorava presso la Questura di Foggia.
Indagini in Corso
Queste dichiarazioni hanno innescato un’indagine approfondita da parte delle autorità, che cercano di identificare il poliziotto coinvolto e determinare l’estensione della sua collaborazione con il clan. La possibilità che un membro delle forze dell’ordine abbia tradito il proprio dovere a favore di un’organizzazione mafiosa è un colpo durissimo per la comunità e per la fiducia nelle istituzioni.
Implicazioni per la Sicurezza Pubblica
Le rivelazioni di Villani sollevano interrogativi importanti sulla sicurezza delle operazioni antimafia e sull’integrità delle forze dell’ordine. Se confermate, queste accuse potrebbero indicare un grave problema di infiltrazione mafiosa all’interno delle istituzioni statali, richiedendo misure drastiche per ristabilire la fiducia pubblica.
La DDA di Bari, insieme ai carabinieri e alla polizia, continua a lavorare per fare luce su questa vicenda, determinata a colpire duramente qualsiasi forma di corruzione e complicità all’interno delle proprie fila.