Barletta: Arresti Operazione della Guardia di Finanza contro la corruzione

In un’operazione mirata alla lotta contro i reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica, la Guardia di Finanza del comando provinciale di Barletta ha eseguito l’arresto di nove persone e ha emesso un obbligo di dimora per un’altra. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Trani, ha portato quattro individui in carcere e cinque agli arresti domiciliari. Tra i reati contestati vi sono corruzione e turbata libertà degli incanti.

Gli indagati, tra cui pubblici ufficiali, professionisti e imprenditori residenti nelle province di Barletta-Andria-Trani, Bari e Salerno, sono stati anche colpiti da misure interdittive. Inoltre, beni per un valore superiore a un milione di euro, inclusa un’azienda, sono stati sequestrati.

Tra gli arrestati si contano due dirigenti di Comuni del nord Barese e della Provincia Barletta-Andria-Trani, nonché un ingegnere. Le accuse per tutti riguardano, a vario titolo, corruzione e turbata libertà degli incanti. In cambio di denaro, consulenze, lavori edilizi, pranzi e percorsi benessere, alcuni dirigenti della Provincia Bat avrebbero assegnato commesse a professionisti, alterando la libertà degli incanti e omettendo di segnalare conflitti di interesse.

Le indagini hanno portato all’arresto di quattordici persone con accuse di corruzione e turbata libertà degli incanti. Tra i detenuti vi sono, oltre al dirigente della Provincia Bat, due dirigenti dei Comuni di Trani e Barletta e un ingegnere. Le altre cinque persone sono agli arresti domiciliari. Le misure cautelari sono state disposte dal Gip Domenico Zeno. La Procura di Trani, insieme al comandante provinciale della Finanza della Bat, colonnello Pierluca Cassano, e al comandante del nucleo Pef, tenente colonnello Giuseppe Bifero, ha coordinato le indagini.

Durante una conferenza stampa in procura di Trani, è emerso che le indagini riguardano la discarica di rifiuti speciali non pericolosi Cobema a Canosa di Puglia. Complessivamente, gli indagati sono diciassette, inclusi imprenditori della provincia di Salerno. Il denaro proveniente dalle commesse pubbliche veniva talvolta trasferito a una società legata a uno dei dirigenti indagati, altre volte consegnato direttamente.

I lavori di chiusura e post-gestione della discarica erano stati affidati dalla Provincia Bat tramite gara pubblica, senza informare il Comune di Canosa di Puglia, la proprietà del sito o l’amministratore giudiziario, nonostante vi fosse un procedimento penale per reati ambientali in corso. Le indagini ambientali preliminari erano state condotte da un professionista che ha poi restituito parte dei compensi ricevuti dall’ente all’impresa del coniuge del dirigente responsabile.

Un episodio tragico ha coinvolto Ambrogio Giordano, amministratore unico dell’Amiu di Trani, deceduto in un incidente stradale a maggio. La Procura di Trani aveva richiesto il suo arresto per turbativa d’asta in merito all’assegnazione di un incarico ritenuto illegittimo all’agronomo Giovanni Battista Guerra su richiesta dell’ex dirigente comunale Gianferrini.

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