San Severo(FG): Il dramma della famiglia Moscatelli

Questa mattina, a San Severo(FG), abbiamo incontrato la sorella di G. e D. Moscatelli, vittime di un brutale attacco avvenuto il 22 aprile 2024. I fratelli sono stati aggrediti con una roncola dal vicino di terreni, Giorgio Lomborbarda. D. Moscatelli ha riportato ferite alla testa e sotto il mento, necessitando di cure e sutura presso la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo(FG). G. Moscatelli, invece, è stato trasportato in codice rosso allo stesso ospedale, avendo subito un’emorragia cerebrale e la rottura della tibia.

L’aggressione e le sue conseguenze

L’aggressione è avvenuta la sera della festività di San Giorgio, durante la tradizionale corsa dei buoi. I fratelli Moscatelli si trovavano nei loro campi per impedire l’ingresso delle persone, onde evitare danni al grano. Lomborbarda, armato di roncola nascosta dietro la schiena, ha colpito i due fratelli. Questa non era la prima volta che l’aggressore mostrava atteggiamenti violenti: già in precedenza aveva minacciato i Moscatelli per la rimozione di un cavo.

L’intervento delle autorità

Nonostante l’intervento dei Carabinieri di Serra Capriola(FG) dopo il primo episodio, pare,dalle dichiarazioni della signora, non sia stato redatto alcun verbale, lasciando i fratelli esposti a ulteriori attacchi. G. Moscatelli è rimasto in ospedale per un mese a causa delle gravi ferite riportate. Ha evitato un intervento alla testa poiché l’emorragia si è fermata, ma è stato operato alla tibia. G. ora deve affrontare un lungo percorso di riabilitazione, inclusa terapia psicologica e farmaci per prevenire l’epilessia dovuta ai danni cerebrali.

L’indifferenza e la ripresa dell’aggressione

Un aspetto sconcertante di questa vicenda è il comportamento della madre di Lomborbarda, che ha filmato l’aggressione senza intervenire per fermare il figlio. La sorella dei Moscatelli non riesce a comprendere come una madre possa assistere passivamente a tale violenza e persino documentarla, invece di tentare di prevenire il danno.

La ricerca di giustizia

Nonostante le denunce e l’intervento dei Carabinieri la sera del 22 aprile, la famiglia Moscatelli non ha ancora visto giustizia. Lomborbarda ha trascorso solo cinque giorni in carcere e ora sembra essere ai domiciliari, anche se non c’è certezza su questo punto. La famiglia continua a sperare che la giustizia faccia il suo corso, ma lamenta una mancanza di protezione che avevano richiesto a gran voce per evitare proprio il tragico epilogo che G. ha dovuto subire.

La drammatica storia della famiglia Moscatelli mette in luce le gravi carenze nel sistema di protezione e risposta delle autorità locali. La violenza subita dai fratelli e l’indifferenza mostrata da chi avrebbe dovuto intervenire sollevano interrogativi sulla sicurezza e la giustizia nella comunità. La famiglia continua a lottare per ottenere la giustizia che merita, sperando che la loro vicenda porti a una maggiore consapevolezza e a misure più efficaci per prevenire simili tragedie in futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: