Carburante agricolo per uso privato: arrestati due imprenditori e sospesi tre membri delle forze dell’ordine

Una recente indagine ha svelato un grave caso di corruzione e abuso d’ufficio che coinvolge tre membri delle forze dell’ordine e due imprenditori nella provincia di Barletta-Andria-Trani (Bat). I tre pubblici ufficiali – un finanziere, un poliziotto e un carabiniere – avrebbero utilizzato carburante agricolo, fornito a prezzo agevolato, per rifornire le proprie auto private.

L’indagine e le misure adottate

L’indagine, condotta dai finanzieri di Barletta con il supporto della Questura di Andria e dei Carabinieri di Trani, ha portato agli arresti domiciliari per i due imprenditori titolari di un deposito di carburante e alla sospensione temporanea dai pubblici uffici per sei mesi nei confronti dei tre membri delle forze dell’ordine. Le accuse a loro carico sono di corruzione e sottrazione all’accertamento delle accise.

Secondo le ricostruzioni, i tre ufficiali, invece di denunciare gli illeciti commessi dagli imprenditori, avrebbero approfittato della situazione per ottenere carburante agricolo a prezzi agevolati, riservati esclusivamente ad uso agricolo e non per veicoli privati.

L’indagine ha rivelato che i protagonisti della vicenda utilizzavano un linguaggio criptico per comunicare tra loro, al fine di evitare sospetti. In una delle conversazioni intercettate, uno dei titolari del deposito di carburante faceva riferimento al carburante agricolo come “vino rosso”. In una telefonata, ad esempio, diceva: «Venerdì dovrei avere un po’ di vino rosso», a cui il pubblico ufficiale rispondeva: «Verrò a fare una bella bevuta allora».

Nel corso delle indagini sono emersi anche i coinvolgimenti di altri pubblici ufficiali. Uno di questi avrebbe addirittura utilizzato il carburante per rifornire un’imbarcazione. Tuttavia, per questi ulteriori soggetti, il giudice per le indagini preliminari (gip) di Trani non ha ritenuto necessario emettere misure cautelari.

Questa vicenda mette in luce un preoccupante caso di corruzione all’interno delle forze dell’ordine, con implicazioni gravi per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Le misure adottate nei confronti dei responsabili rappresentano un primo passo per ristabilire la legalità e contrastare efficacemente l’uso improprio di risorse agevolate. La speranza è che episodi come questo possano essere prevenuti in futuro attraverso un maggiore controllo e una rigorosa applicazione delle leggi.

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