Mattinata(FG):La Carriera Criminale di Notarangelo.Una Vita Tra Droga, Clan e Interdittive Antimafia

La recente vittima di un tragico evento aveva una lunga storia criminale, ben nota alle forze dell’ordine. Nel 2019, infatti, era stata arrestata in possesso di un chilo di droga e circa 20 mila euro in contanti, segnando uno dei momenti più eclatanti della sua carriera nel mondo della criminalità.
GLI ARRESTI E LE ASSOLUZIONI

Non era la prima volta che Notarangelo finiva nel mirino della giustizia. Già nel 2016, insieme a un cugino e un’altra persona, era stato arrestato per una vicenda legata allo spaccio di stupefacenti. Tuttavia, tre anni dopo, nel 2019, il caso si era risolto con una sorprendente assoluzione, poiché il tribunale aveva stabilito che “il fatto non sussiste”. Questa decisione giudiziaria aveva sollevato non poche polemiche, viste le precedenti accuse e i sospetti costanti sulle attività di Notarangelo.

L’Azienda Agricola e l’Interdittiva Antimafia

La carriera di Notarangelo non si limitava solo al traffico di droga. Nel marzo del 2023, la sua azienda agricola, situata in provincia di Foggia e dedita anche all’allevamento di bestiame, aveva ricevuto un’interdittiva antimafia dalla prefettura. Questo provvedimento rappresentava un segnale chiaro della stretta sorveglianza su tutte le attività collegate a Notarangelo, sospettate di essere una copertura per operazioni illecite.

Le Connessioni Familiari: Un Clan di Sospetti

Le parentele di Notarangelo avevano sempre suscitato l’interesse degli inquirenti. Era cognato di Andrea Quitadamo, figura di spicco, insieme al fratello Antonio, di un clan operante a Mattinata. I fratelli Quitadamo, noti con il soprannome “Baffino”, avevano recentemente iniziato a collaborare con la giustizia, fornendo informazioni preziose sulle attività criminali della zona.

Non meno rilevante era il legame di sangue con Angelo Notarangelo, detto “Cintaridd”, considerato il capo dell’omonimo clan di Vieste fino al suo omicidio avvenuto il 26 gennaio 2015. Questo assassinio aveva scosso profondamente l’ambiente criminale locale e solo di recente Marco Raduano, ex fidato di Angelo Notarangelo, aveva confessato il delitto dopo essere diventato anche lui collaboratore di giustizia.

UNA VITA DI INTRECCI E CRIMINI

La storia di Notarangelo è un intricato intreccio di crimini, processi e legami con clan mafiosi. La sua carriera criminale, segnata da arresti, assoluzioni controverse e provvedimenti antimafia, offre uno spaccato inquietante delle dinamiche mafiose in Puglia. Le sue relazioni familiari con noti esponenti della malavita locale, alcuni dei quali ora collaboratori di giustizia, sottolineano ulteriormente quanto fosse radicata e complessa la sua rete di affiliazioni. Le indagini continuano, nel tentativo di svelare completamente il reticolo di connessioni e attività illecite che caratterizzavano la sua vita.

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