Bari: L’imprenditore Michele D’Alba al Centro delle Indagini della DDA
Il nome di Giuseppe Francavilla, noto pentito ritenuto il cassiere del clan omonimo della mafia foggiana, torna a far parlare di sé nelle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari. Francavilla, in uno degli ultimi verbali, ha chiamato in causa Michele D’Alba, un imprenditore di 52 anni di Manfredonia, a capo della cooperativa Tre Fiammelle della Lavit spa recentemente colpite da interdittive antimafia.
Le Dichiarazioni di Giuseppe Francavilla
Le rivelazioni di Francavilla, inserite nel contesto dell’indagine a carico di D’Alba, sono di particolare rilevanza. La DDA di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imprenditore per favoreggiamento aggravato dall’agevolazione della mafia. Secondo le accuse, D’Alba avrebbe negato di aver ricevuto richieste estorsive da parte del clan mafioso, comportamento che viene interpretato come un tentativo di proteggere gli interessi dell’organizzazione criminale.
Il Coinvolgimento della Società Lavit
Il caso ha assunto ulteriori contorni di interesse durante l’udienza tenutasi ieri davanti al Tribunale di Prevenzione. Al centro dell’udienza c’era la Lavit, una società riconducibile alla famiglia D’Alba, che gestisce tra l’altro il servizio di “lavanolo” (fornitura e lavaggio di lenzuola e materassi) negli ospedali pugliesi. Questo servizio rappresenta un punto cruciale nell’economia locale, dato il volume di affari e la delicatezza del settore sanitario.
Le Implicazioni delle Interdittive Antimafia
Le interdittive antimafia tche hanno colpito le società di D’Alba rappresentano un segnale chiaro della volontà delle autorità di colpire duramente qualsiasi infiltrazione mafiosa nel tessuto economico e produttivo. Questi provvedimenti mirano a prevenire che aziende potenzialmente colluse con la criminalità organizzata possano continuare ad operare indisturbate, soprattutto in settori strategici come quello sanitario.
La Reazione delle Istituzioni
Le istituzioni locali e nazionali seguono con attenzione l’evolversi della situazione. La lotta contro la mafia e le sue ramificazioni economiche è una priorità assoluta per garantire la legalità e la trasparenza nel mondo degli affari. Il coinvolgimento di un imprenditore come Michele D’Alba, con un ruolo così significativo nell’economia regionale, pone l’accento sulla necessità di vigilare costantemente sulle attività economiche per evitare infiltrazioni criminali.
Conclusioni
Il caso di Michele D’Alba e le rivelazioni del pentito Giuseppe Francavilla rappresentano un capitolo importante nella lotta contro la mafia foggiana. Le indagini in corso e le misure preventive adottate sottolineano l’impegno delle autorità nel contrastare la criminalità organizzata e nel proteggere l’integrità del tessuto economico e sociale della Puglia. Si sta laborando su alcuni legali che hanno dato supporto allo stesso. La comunità attende con attenzione gli sviluppi giudiziari, nella speranza che venga fatta piena luce sui rapporti tra imprenditoria e mafia, garantendo così un futuro di maggiore trasparenza e legalità.