Basilicata:Il Dipartimento Infrastrutture e mobilità della Regione Basilicata, colleziona un’altra brutta figura, come accaduto spesso negli ultimi mesi. Il riferimento è alla gara per il TPL andata deserta
Il Dipartimento Infrastrutture e mobilità della Regione Basilicata, è notizia di queste ore, colleziona un’altra brutta figura, come accaduto spesso negli ultimi mesi. Il riferimento è alla gara per il TPL andata deserta. “È arrivato il momento di un radicale cambiamento per un vero rilancio del settore che metta fine ai tanti fallimenti collezionati”. Lo afferma la Segreteria Regionale della FIT CISL di Basilicata.
Nonostante gli evidenti errori commessi su più fronti dagli Uffici preposti, relativamente al settore del Trasporto Pubblico Locale, non viene fatta alcuna autocritica, nemmeno sulle risorse pubbliche dilapidate per mancanza di visione strategica e lungimiranza. Infatti, la spesa di 150 mila euro per una consulenza su una gara andata deserta è l’ennesimo schiaffo ai contribuenti lucani, in una fase storica di crisi economica in cui lo sperpero del denaro pubblico è un sacrilegio. A maggior ragione perché la pubblicazione della gara è avvenuta approfittando dell’assenza dell’assessore al ramo, il 13 novembre dello scorso anno, nonostante gli atti fossero stati rimessi in discussione dal Consiglio Regionale e da tutto il quadro politico e istituzionale a causa di una impostazione inappropriata. Come Sindacato abbiamo rilevato, sin da subito, le conseguenze di una gara che, per come era stata concepita, avrebbe determinato esuberi nel settore, mettendo a repentaglio almeno 400 posti di lavoro.
Adesso non si può più improvvisare e occorre dare chiara ed inequivocabile soluzione alla situazione.
La Segreteria Regionale della FIT CISL di Basilicata si oppone fermamente al disfacimento del tessuto produttivo di un settore trainante per l’economia regionale e chiede agli addetti ai lavori e ai nuovi consiglieri eletti una forte assunzione di responsabilità, a tutela dei lavoratori, delle loro famiglie e delle imprese, per interrompere questa gestione approssimativa del TPL.
La FIT-CISL contesta la mancanza del dialogo nella determinazione delle regole di gestione del settore e sottolinea che l’ultima gara andata deserta rappresenta la negazione dell’integrazione dei servizi di più territori che la stessa FIT-CISL ha da sempre ipotizzato ed invocato, e con l’integrazione anche l’unicità
del sistema di interscambio modale definitivamente compromesso con la gara a cui non ha partecipato nessuno per condizioni proibitive.
La FIT-CISL ha da sempre sottolineato che il principale obiettivo è difendere i lavoratori e i salari degli stessi, strutturando un sistema nel quale si possa puntare su un unico riferimento e dunque su un unico gestore nell’ambito del TPL regionale.
A riguardo, è doveroso ricordare che la prima gara per il Trasporto Pubblico Locale extraurbano della Basilicata, ha avuto come fondamento la garanzia dei livelli occupazionali e del reddito dei 1300 lavoratori, in un sistema, quello del TpL Regionale, dove lavorano ben 72 aziende, tra extraurbano ed urbano. Tutto questo è stato possibile grazie alla Legge Regionale 27 Luglio 1998 n. 22, che all’articolo 18 ha determinato ed imposto, per la prima volta nel Paese, la difesa dell’invarianza della clausola sociale da applicare ai lavoratori anche in fase di gara. Purtroppo, qualcuno all’interno dell’amministrazione Regionale ha permesso che questo principio di tutela dei lavoratori venisse con il tempo demolito.
Ci viene riferito nel primo pomeriggio di ieri – prosegue il comunicato – che alla gara per l’assegnazione dei 5 lotti non ha partecipato nessun consorzio,
nessuna Società, mentre hanno partecipato solo tre aziende all’assegnazione del servizio urbano di Potenza e Matera. Si tratta di un fallimento annunciato,perseguito prima delle elezioni regionali, con l’obiettivo di creare tensioni e malumori da sfruttare politicamente per avvantaggiare chi ha esaurito da tempo ogni argomento politico.
In questo momento – prosegue la Segreteria della FIT-CISL – è inoltre doveroso affrontare il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, quale priorità per il Paese, per la classe imprenditoriale e soprattutto per i lavoratori che sono il motore dell’economia, come ripete da giorni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La questione del trasporto pubblico locale, per tutte queste motivazioni sociali ed economiche, va subito chiarita, sotto tutti quegli aspetti che restano
ancora senza risposta. Per esempio, ci chiediamo dove siano finiti i 200 nuovi autobus acquistati in seguito alle determine Dirigenziali dell’Ufficio Trasporti n.434-435-436 e 437 del 2022 per un importo di circa 32 milioni di euro. Autobus previsti anche nella delibera di giunta Regionale del 31 ottobre 2022 di cui però non si sa ancora nulla.
Insomma – conclude il comunicato – una situazione quella del Trasporto Pubblico Locale che non può continuare ad essere ostaggio di irresponsabili che fanno pagare alla collettività la propria incompetenza. È giunta l’ora di prevedere un nuovo inizio per il settore fondato su capacità e saggezza, oltre che su strategie più avvedute.
La Segreteria Regionale