Basilicata:Non saremo la discarica nucleare del sud d’Italia”il grido dei lucani contro le scorie”
Non saremo la discarica nucleare del sud d’Italia” non daremo mai il nostro consenso a che il nostro territorio e i Lucani rischino il proprio ambiente e la propria salute “
L’iniziativa degli “impianti aperti” promossa da Sogin società dello Stato ,si rivela uno specchietto per le allodole che non inganna i lucani, sempre attenti nel difendere il proprio territorio dalle ipotesi di realizzare una discarica nucleare nazionale. La trasparenza richiesta va oltre le semplici visite guidate agli impianti: è necessario fornire risposte concrete. Pasquale Stigliani, portavoce dell’Associazione antinucleare “Scanziamo le scorie”, nata nei giorni della “protesta civile di Scanzano” del 2003, ribadisce la necessità di risposte chiare da parte di Sogin riguardo alle osservazioni presentate per escludere la Basilicata e la Puglia come possibili sedi per il deposito nucleare.
Il presidente dell’associazione, Donato Nardiello, ha inviato una nota al CEO di Sogin, Gian Luca Artizzu, chiedendo chiarimenti e ribadendo le osservazioni già presentate da una varietà di soggetti rappresentativi del territorio lucano: Regione Basilicata, numerosi Comuni, Ordini professionali, Associazioni ambientaliste e sindacati agricoli.
Stigliani ricorda che alcuni Comuni sono coinvolti nella Carta nazionale delle aree idonee per il deposito dei rifiuti radioattivi, una proposta precedentemente bloccata grazie alla mobilitazione del 2003. In attesa di risposte concrete, l’associazione promuoverà iniziative di informazione e controinformazione per ribadire la netta opposizione alla discarica nucleare nazionale.
Il presidente della Regione, Vito Bardi, ribadisce il parere negativo della Basilicata sulla questione, e sottolinea che alcuni Comuni si sono candidati come possibili sedi. Tuttavia, i lucani, celebrando il ventennale della loro vittoria civile, si ritrovano ancora in guerra contro il nucleare, determinati a proteggere la propria terra.