Brindisi: Udienza al tribunale è stato un Processo o Libero Pensiero?
L’udienza predibattimentale svoltasi igiovedì 9 maggio 2024, presso il tribunale di Brindisi, ha fissato la data del 20 giugno prossimo per decidere se il consigliere regionale Fabiano Amati (Azione) dovrà affrontare un processo per diffamazione nei confronti dell’imprenditore di Andrano, Luigi Botrugno, ideatore di un rimedio contro l’essiccamento da Xylella.
Davanti al giudice Valerio Fracassi, gli avvocati Antonio Sartorio (che assiste Botrugno) e Carlino Carrieri (difensore di Amati) hanno continuato a presentare le proprie argomentazioni. Carrieri ha sostenuto che le dichiarazioni di Amati, considerate lesive della reputazione dell’imprenditore, sono state pronunciate nella sua veste pubblica di consigliere regionale e non come privato cittadino.
La controreplica di Sartorio non si è fatta attendere, suggerendo che nel processo si debba citare come responsabile civile o civilmente obbligato il presidente pro tempore della Regione Puglia, Michele Emiliano, come “responsabile più alto in grado” dell’istituzione rappresentata da Amati.
Ma quali sono le frasi di Amati ritenute diffamatorie? Un passo indietro: già nell’ottobre 2021, Botrugno aveva chiarito di non aver ideato una cura per la Xylella, ma solo un prodotto in grado di rinverdire gli ulivi essiccati. Tuttavia, nel gennaio 2022, Amati aveva dichiarato che il suo prodotto era una truffa, definendolo un “raggiro per evocare una fantomatica cura dalla Xylella”. In un’altra occasione, su un social network, Amati aveva definito il prodotto “NuovOlivo” come una truffa.
Il consigliere Amati è stato citato a giudizio dal pm Pierpaolo Montinaro (procura di Brindisi) nell’ottobre 2023, dopo la querela di Botrugno. Amati ha dichiarato di essere pronto a chiamare testimoni per sostenere la verità delle sue affermazioni.
Durante l’udienza di ieri, l’avvocato Carrieri ha sollevato l’eccezione di competenza territoriale, proponendo Bari come foro competente in quanto residenza dell’imputato. L’avvocato Sartorio si è opposto a questa proposta. La prossima udienza del 20 giugno potrebbe vedere il giudice Fracassi sciogliere le riserve su questi punti cruciali.