Bari: Gli arresti per tangenti mettono Emiliano in difficoltà mentre Piemontese tace “strategia o non sapere cosa dire!”

Gli arresti per tangenti a Bari hanno scosso profondamente il panorama politico regionale ma anche nazionale , mettendo in difficoltà il Presidente della Regione, Michele Emiliano, e suscitando domande sul silenzio del suo delfino politico, Raffaele Piemontese.
Ma il silenzio di Piemontese aiuta o no in questa situazione?

Innanzitutto, l’arresto di tutti i suoi collaboratori sia politici che dirigenti regionali, per tangenti ha posto Emiliano sotto una forte pressione politica e mediatica. I suoi annunci brevi, fanno sembrare che voglia giustificarsi ma sembrano più segnali. Potrebbe stare in silenzio evitando di alimentare ulteriori polemiche e critiche, cercando invece di gestire la situazione in modo discreto e riservato. Tuttavia, il mancato rilascio di dichiarazioni potrebbe essere visto anche come una mancanza di leadership e di trasparenza da parte di Emiliano, lasciando spazio a speculazioni e supposizioni sull’effettiva portata della sua conoscenza e coinvolgimento nei presunti casi di corruzione.

Cosa allarmante d’altra parte, il silenzio di Raffaele Piemontese vice presidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio.Questo suo potrebbe essere interpretato in modi diversi. Da un lato, potrebbe essere visto come una scelta strategica per non compromettere la sua posizione politica e la sua immagine, evitando di essere coinvolto in controversie che potrebbero danneggiarlo prima delle prossime elezioni. Dall’altro lato, il suo silenzio potrebbe essere interpretato come una mancanza di coraggio e di leadership, soprattutto considerando il suo ruolo di primo piano a livello regionale e in Capitanata nel PD e le aspettative che i cittadini hanno nei confronti dei loro rappresentanti politici.

In ogni caso, il silenzio di Piemontese lascia molte domande senza risposta e alimenta la speculazione sull’effettivo impatto degli arresti per tangenti sulla politica regionale. Senza una chiara comunicazione da parte dei leader politici, i cittadini potrebbero sentirsi confusi e delusi, aumentando così la sfiducia nell’intero sistema politico.

Il silenzio di Raffaele Piemontese di fronte agli arresti per tangenti a Bari e anche a Foggia, ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che fu arrestato l’imprenditore Luca Leccese per una consegna di una tangente di diecimila euro a Lerario poi il direttore Generale del Policlinico Riuniti Dattoli e il Dott. Quartucci responsabile ufficio gare del Policlinico. Successivamente l’ing.De Santis responsabile tecnico del Policlinico Riuniti e per ultimo alcuni funzionari regionali insieme con l’imprenditore Di Carlo di Lucera insieme a Sannicandro direttore dell’agenzia ASSET. Tutti questi arresti sollevano alcune domande sulle loro capacità di leadership e trasparenza nel gestire la cosa pubblica e controllare i lori collaboratori. Oppure il silenzio potrebbe essere visto come una strategia per evitare ulteriori polemiche, potrebbe anche alimentare la sfiducia dell’opinione pubblica. In una situazione così delicata, la comunicazione chiara e trasparente potrebbe essere essenziale per ristabilire la fiducia degli elettori nella politica regionale. Tutti questi casi di arresti hanno sfiduciato il cittadino, se andiamo a vedere i dati dei votanti in questi ultimi anni le percentuali sono preoccupanti perché la partecipazione dei cittadini hanno fatto crollare la loro partecipazione al voto perché con tutti questi scandali politici-giudiziario la gente è sfiduciata. Se si vuole riportare il cittadino al voto i partiti ritornino a essere quello che erano una volta e non delle associazioni a produrre utili senza tener conto del metodo usato.Il cittadino non ha nessun tipo di fiducia nei confronti dei partiti e dei loro rappresentanti sopratutto quando sono i partiti a decidere chi votare, che basti vedere le ultime elezioni politiche che le segreterie dei partiti hanno deciso loro chi candidare.