CERIGNOLA(FG): FRODI PREVIDENZIALI ED IMMIGRAZIONE CLANDESTINA,ESEGUITE 20 MISURE CAUTELARI A CARICO DI IMPRENDITORI,CONSULENTI E FUNZIONARI PUBBLICI

20 misure cautelari sono state eseguite dai finanzieri della Compagnia di Cerignola e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Foggia a carico di altrettanti indagati, tra cui imprenditori, professionisti e funzionari pubblici, e per le ipotesi di reato di associazione a delinquere, truffa aggravata per ilconseguimento   indebito   di   erogazioni   pubbliche,   favoreggiamento all’immigrazione clandestina, peculato, riciclaggio, falso in atto pubblico,contraffazione   di   sigilli   e   traffico   di   influenze   illecite.   Eseguiti   anchesequestri per oltre 5 mln di euro.

Due   i   filoni   d’indagine   dell’operazione   coordinata   dalla   Procura   dellaRepubblica di Foggia e per la quale sussistono motivi di interesse pubblico alla conoscenza in ragione delle caratteristiche della frode scoperta e dellepersone coinvolte: il primo è attinente ad una ingente truffa previdenziale ed   assistenziale,   con   centinaia   di   falsi   braccianti   agricoli   e   sussidiindebitamente percepiti  per diversi milioni di euro; il secondo teso afavorire, dietro pagamento di somme di denaro, l’ingresso nel territorio nazionale di extracomunitari mediante fittizie assunzioni lavorative.  In particolare, nel primo capitolo d’indagine è stato individuato quello cheviene   ritenuto   essere   un   articolato   sodalizio   criminale,   con   struttura piramidale e ripartizione dei ruoli, avente base a Cerignola e che avrebbe perpetrato per anni una frode previdenziale ed assistenziale milionaria. 

Attraverso   quattro   società   “fantasma”   operanti   nel   settore   agricolo sarebbero stati assunti nel corso del tempo n. 647 falsi braccianti agricoli per poi richiedere e percepire indebitamente indennità previdenziali eassistenziali: disoccupazione agricola, assegni nucleo familiare, malattia ematernità etc. per oltre 2 milioni di euro. 

I   finanzieri,   a   seguito   di   una   segnalazione   dell’I.N.P.S.   scaturita   daun’ispezione, hanno documentato l’inattendibilità e la non rispondenza al vero   delle   dichiarazioni   rese   dai   lavoratori,   i   quali,   come   è   risultato dall’attività   investigativa,   venivano   preliminarmente   istruiti   su   cosa rispondere in caso di controllo. 

Sono quindi state avviate approfondite indagini che, mediante acquisizioni documentali, attività di osservazione, pedinamento e perquisizioni, hanno permesso di individuare un imprenditore del basso tavoliere (D.A.) ritenutoessere al centro della maxifrode (e destinatario di custodia cautelare in carcere).

Grazie alla collaborazione attiva di un consulente fiscale e del lavoro (P.M.),destinatario di misura cautelare agli arresti domiciliari, sarebbero state create imprese agricole “fantasma”, cioè esistenti soltanto sulla “carta”, predisponendo uno schermo documentale per far apparire che tutto fossein ordine in caso di controllo.

Il consulente si sarebbe occupato di tutti gli aspetti della gestione contabileed amministrativa delle società interessate, dalla predisposizione dellefatture false atte a dimostrarne l’operatività all’invio delle certificazioniuniche lavorative dei falsi braccianti. 

Una volta definita la fittizia assunzione, i lavoratori “fantasma” avrebberopotuto   avere   accesso   ai   benefici   ed   alle   indennità   assistenziali,perfezionate   dal   responsabile   di   un   C.A.F.   di   Cerignola   (L.M.)   con   la continua collaborazione di altro indagato (R.A.), ritenuto essere anch’egli alcentro del sodalizio criminale. Il primo è stato destinatario della misuracautelare degli arresti domiciliari, il secondo del provvedimento cautelareche ne ha disposto la custodia in carcere.

Inoltre, laddove si presentavano difficoltà procedurali o istanze a rischio dirigetto, i responsabili del C.A.F. sarebbero intervenuti immediatamentegrazie alla collaborazione consapevole di un funzionario I.N.P.S. preposto alpagamento delle indennità (C.C.), che ne avrebbe velocizzato la procedura che ed assicurato la buona riuscita. Il predetto funzionario è stato sottoposto agli arresti domiciliari. 

Nel corso delle indagini emergeva anche un secondo e parallelo filone investigativo, basato sempre sull’utilizzo di società fittizie, questa volta non per frodare lo Stato, ma per agevolare, dietro pagamento di una somma didenaro, l’ingresso nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari afronte di assunzioni fasulle.

Infatti,   attraverso   ulteriori   società   agricola   “fantasma”,   gli   indagati avrebbero   richiesto   l’assunzione   di   n.   337   lavoratori   extracomunitari beneficiando del c.d. “Decreto Flussi”.

In tal modo sarebbe stato garantito agli extracomunitari il rilascio del vistodi ingresso in Italia per motivi di lavoro a fronte del pagamento di una somma di denaro, pari a circa 3.000 euro a persona. Tali condotte vengonoritenute integrare il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

Al   centro   delle   attività   indagate,   il   medesimo   imprenditore   agricolocerignolano (D.A.)  in concorso con n. 9 procacciatori,  sia  italiani  che extracomunitari (A.A., Y.C., T.C., D.C., G.D, E.M., E.L., G.R., N.A.), dislocatisul territorio nazionale: a Vasto (CH), Rescaldina (MI), Montemilone (PZ) edin  Francia.   Tra   questi   rientra   anche  un   pubblico   ufficiale   che   in  due occasioni avrebbe utilizzato l’autovettura di servizio per consegnare le somme raccolte al gestore della frode. Anche rispetto a tali soggetti sono stati emessi provvedimenti di custodia cautelare in carcere.Anche in tale contesto il consulente fiscale e del lavoro (P.M.) avrebbericoperto un ruolo centrale, predisponendo il fatturato “cartolare” delle tariffe aziende agricole “fantasma”, con false fatturazioni, contratti di fitto di terreni fittizi e false idoneità alloggiative, documenti necessari a giustificare la richiesta di manodopera estera ai fini del rilascio da parte degli organi preposti al controllo del nulla osta all’ingresso degli extracomunitari nel territorio nazionale. 

Dalle indagini è emerso anche il coinvolgimento di un ex funzionarioprefettizio (D.O.), ormai in pensione, il quale, dietro pagamento di somme di denaro, avrebbe messo a disposizione l’estesa rete relazionale di cuigodeva in virtù del passato incarico per ottenere informazioni sulle praticherei migratorie e superare eventuali problematiche relative al rilascio dei ​nulla osta . A carico di tale soggetto è stata disposta la misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Foggia. 

In totale, sono state individuate n. 337 istanze, di cui 263 accolte e che, grazie all’intervento  già durante le indagini, non si sono perfezionate impedendo   così   il   rilascio   dei   visti   d’ingresso   da   parte   dell’autorità consolare. C Alla luce del concludente materiale indiziario raccolto sono state emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia n. 20misure   cautelari   personali,di cui  n. 11 in carcere, n. 4 agli arresti domiciliari, n.1 divieto di dimora nella provincia di Foggia e n. 4 misureinterdittive dell’esercizio di attività imprenditoriali, nonché provvedimenti di sequestro preventivo, anche per equivalente, finalizzati alla confisca per oltre 5 mln € quale profitto illecito conseguito. 

Va precisato che il procedimento si trova ancora nella fase delle indaginipreliminare e gli indagati non possono essere considerati colpevoli finoall’eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

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