Foggia: Ancora adesso Le Procure si accorgono che la Capitanata e’ la Nuova Terra dei Fuochi. Un Ritardo Preoccupante!

Le recenti dichiarazioni del Procuratore di Bari dott.Rossi e il Procuratore Vaccaro di Foggia, riguardo alla situazione nella Capitanata come la nuova “Terra dei Fuochi” ha suscitato preoccupazione e indignazione. Mentre molte comunità e organizzazioni locali hanno a lungo segnalato problemi ambientali e di salute pubblica nella regione, è sorprendente che solo ora l’allarme sembri essere stato ufficialmente riconosciuto. Questo ritardo nell’intervento solleva interrogativi sulla tempestività delle azioni delle autorità competenti e sulla loro capacità di proteggere efficacemente la popolazione e l’ambiente.

Il Procuratore Rossi disse poco tempo fa, che non avevano considerato nella maniera giusta lo smaltimento dei rifiuti illecitamente trasportati in Capitanata, lo avevano sottovalutato.

La Capitanata, è stata oggetto di crescente preoccupazione a causa della presenza diffusa di discariche abusive, smaltimento illegale di rifiuti speciali, rifiuti tossici con successivi incendi dolosi. Questi fenomeni hanno avuto gravi conseguenze sulla salute pubblica e sull’ambiente, con la contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’aria che minaccia la sicurezza e il benessere delle comunità locali.

Ricordiamo che nel 2017 con l’operazione “Black Fire” dove fu arrestato Roberto Marino di San Severo(FG) per smaltimento illecito di rifiuti.Le aree interessate per lo smaltimento dei rifiuti erano e sono, Foggia,San Severo,Apricena,Serracaptiola,Poggio Imperiale,Carpino.Il Business scoperto in quella operazione era 15 milioni di euro, questa cifra fa comprendere il business.Nel 2014,tre anni prima, furono scoperti altri siti dove periodicamente venivano portati dei rifiuti speciali e tossici nocivi e incendiati senza che qualcuno si accorgesse, oppure complice.Nel 2020 un imprenditore di San Severo,nel settore rifiuti coinvolto in una indagine della Guardia di Finanza di Bari, operazione denominata “ Bios” dove si scoprì una serie di illeciti.Gli inquirenti scoprirono che l’imprenditore aveva rapporti con alcune famiglie della criminalità campana.Nel 2018 fu scoperta una discarica in una cava di circa 3000 mila metri quadri dove erano stoccati 20mila tonnellate di rifiuti speciali e tossici e nocivi.

Nel 1999 fu scoperta una sala regia che nel territorio di San Severo Apricena Poggio Imperiale, gestivano insieme ad alcune famiglie criminali, lo smaltimento illecito dei rifiuti tossici e nocivi prendendo accordi con la criminalità campana.

Le conseguenze di questo inquinamento sono evidenti: aumento dei casi di malattie respiratorie, problemi dermatologici e altri disturbi correlati all’esposizione a sostanze tossiche. Le attività agricole e di pesca sono state danneggiate, minando le fonti di sostentamento di molte famiglie nella regione. Inoltre, l’immagine della Capitanata come destinazione turistica è stata compromessa, con ripercussioni negative sull’economia locale.

Il ritardo nel riconoscere e affrontare questa emergenza ambientale solleva interrogativi sulle priorità delle autorità e sulla loro capacità di rispondere efficacemente alle sfide ambientali. È essenziale che vengano adottate misure immediate per affrontare la situazione nella Capitanata, inclusa un’azione incisiva per individuare e perseguire coloro che sono responsabili degli abusi ambientali e del crimine organizzato.

Inoltre, è necessario un maggiore impegno nel rafforzare le politiche ambientali e nel garantire una rigorosa applicazione delle leggi esistenti per prevenire future violazioni. È fondamentale coinvolgere attivamente la comunità locale, le organizzazioni non governative e altre parti interessate nel processo decisionale e nella sorveglianza ambientale, per garantire una risposta inclusiva e partecipativa alla crisi.

Il riconoscimento della Capitanata come la nuova “Terra dei Fuochi” è un richiamo urgente all’azione e alla responsabilità delle autorità e della società nel proteggere l’ambiente e la salute pubblica. È tempo di agire con determinazione e determinazione per porre fine a questa emergenza ambientale e garantire un futuro sano e sostenibile per le generazioni future.

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