Foggia:La 4 Mafia, dai campi ai supermercati, un business da 40 miliardi. Le campagne foggiane, sono le più redditizie

La Commissione Antimafia continua ad effettuare audizioni per ascoltare operatori economici e agricoltori. Dopo aver ascoltato le forze dell’ordine e magistratura e la Procura distrettuale Antimafia nella persona del dott.R.Rossi, adesso ascolta gli operatori che operano nel settore agricoltura. Il presidente di Coldiretti Foggia, Mario de Matteo, ha denunciato i fenomeni criminali che influiscono negativamente  sul tessuto imprenditoriale agricolo della Capitanata:

“Abbiamo un grosso problema,che la Mafia condiziona dai campi ai supermercati diventato un settore prioritario di investimento della malavita. Un business criminale che ha superato i 35/40 miliardi di euro e con la criminalità spicciola è divenuta la ‘porta d’ingresso’ principale nella vita imprenditoriale degli agricoltori a Foggia

“Nella provincia di Foggia la tipologia di furti risulta essere di varia natura, perché si passa -dalla sottrazione del raccolto dalle piante in campo, dagli asparagi ai carciofi fino all’uva alle aggressioni per il furto dei mezzi agricoli, attrezzature, bestiame e raccolti già messi su cassoni, o addirittura alla sottrazione dei cavi di rame e del ferro. Molto diffusa è la razzia dei mezzi agricoli con la successiva richiesta di riscatto. Aumentano giornalmente i furti di rame, cavi elettrici e telefonici,(Telecom non interviene) in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni ortofrutticole che hanno bisogno di acqua”.

Le zone più interessate sono Cerignola, Lucera, Orta Nova, Torremaggiore, San Severo, San Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, Poggio Imperiale,Apricena, ma il fenomeno è diffuso su tutto il territorio provinciale, con una recrudescenza di fenomeni estorsivi con aggressioni che si stanno verificando a Manfredonia.

“Oramai la Mafia mette le mani anche sulle reti di distribuzione irrigua del Consorzio per la bonifica della Capitanata, dopo i furti e i danneggiamenti a pozzi artesiani ed aziende agricole che si sono moltiplicati. Le campagne foggiane sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile”.Quest’anno abbiamo avuto circa 40 sversamento di rifiuti in alcune zone Poggio Imperiale,Apricena,Stornara,Ordona.Con un danno ambientale incalcolabile e un costo per lo smaltimento che i comuni non vogliono,giustamente,pagare.

Come dire l’agricoltura pugliese è molto appetibile, perché rappresenta una realtà economica a grandi numeri anche perchè sviluppa un indotto che rappresenta occupazione di grandi numeri con un guadagno di grandi cifre. Questo sviluppo è diffuso in tutta la regione che nel 2022 ha raggiunto grandi numeri. Pure se si sono avuti grossi problemi per il clima che ha portato siccità, i numeri sono circa 3 miliardi di euro di produzione lorda vendibile e 5 miliardi di valore dell’agroalimentare.

Il presidente de Matteo continua lanciando un messaggio abbastanza pesante”Bisogna sensibilizzare tutti gli agricoltori devono denunciare, per analizzare dove si registrano in più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono mezzi e prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la ‘filiera’ della ricettazione per ‘economizzare’ e rendere più sinergiche le attività di polizia, rassicurando le vittime circa l’anonimato della denuncia non restando isolati”.

Dove opera e come operano la 4 Mafia:

La 4 Mafia operano nella maniera classica e tradizionale e più vecchia,attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli,subito dopo effettua” il cavallo di ritorno” classica estorsione, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea. Ma viene condizionato anche il mercato della compravendita di terreni e della intermediazione e commercializzazione degli alimenti stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati e ristoranti sviluppando un business criminale stimato in oltre 25 miliardi di euro dall’Osservatorio Agromafie.Ricordiamo che a San Severo(fg) furono tagliati tutti  gli alberi di ulivo per tre ettari.ma la cosa che più meraviglia e che in queste zone se una estraneo al territorio circola per quelle zone viene subito notato e il giorno dopo tuti sanno. Perchè quando invece succedono questi eventi nessuno sa, nessuno ha visto. 

Strategia criminale

La malavita comprende la strategicità del settore in tempo di crisi economica perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana delle persone. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy”.

Inoltre la criminalità spicciola rende ancora più difficile la quotidianità degli imprenditori in campagna, con i raid che sono un fenomeno ormai senza soluzione di continuità da anni e costringono gli agricoltori a vigilare di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno. Si moltiplicano i furti di ferro, acciaio, rame, cavi elettrici e telefonici in campagna con le aziende agricole che rimangono spente e isolate telefonicamente, mentre i pozzi per i irrigare restano fermi, pregiudicando le produzioni agricole che hanno bisogno di acqua”.

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