Foggia:Quante volte la Commissione Antimafia è stata a Foggia

Foggia ebbe la prima visita della Commissione Antimafia nell’ ottobre 1986, era presieduta dal comunista Gerardo Chiaromonte, sindaco Enzo Petrino considerò la visita una macchia indelebile per città di Foggia. La commissione Antimafia programmo la visita per attestare che lo Stato cera perché cinque mesi prima, nel maggio del 1986, ci fu la strage  Bacardi ,dove furono ammazzate 4 persone e ferita una quinta. La strage accadde perchè le forze dell’ordine e la magistratura sottovalutarono alcuni attentati che crearono delle guerre tra la criminalità locale.

La Società foggiana si stava organizzando e stava creando una serie di gruppi. Nel 1986 come già detto,le forze dell’ordine e la magistratura non davano molta importanza a questi reati,non li consideravano. Il tutto usci fuori solo dopo diversi anni nel 1994 con il maxi-processo Panunzio (67 imputati, 21 assolti, 46 condanne, riconoscimento per la prima volta della mafiosità della mala cittadina. 

Nel 1989 ,la commissione Antimafia rivenne a Foggia,Sindaco Carmine Tavano. Sede operativa fu il Palazzo del Governo la Prefettura di Foggia. In quella occasione ci furono  le dichiarazioni dei diversi comandanti,dal comandante  della Guardia di Finanza,Carabinieri,Polizia di Stato,la Procura della Repubblica ai sindaci di alcuni paesi. In quella occasione si evidenziò che la criminalità foggiana e del Gargano effettuava  grandi truffe miliardarie all’Aima ,facendo capire come mai esisteva una guerra tra le varie famiglie del Gargano per dei terreni, apparentemente di nessun valore. La Guardia di Finanza in una relazione descrisse come tramite false fatture  lucravano sui contributi erogati all’azienda dalla Comunità Europea.Inoltre si evidenzio  che alcune famiglie si erano affiliate alla camorra e alla ndrangheta.

La Terza visita fu il 24 giugno 1991. Sindaco Domenico Verile.Questo perché avvenne perché la relazione stilata negli anni precedenti fu resa pubblica dopo due anni e questo mise in discussione le modalità operative  per controbattere la criminalità foggiana e garganica. La Commissione Antimafia prese atto che situazione stava peggiorando sul fronte della sicurezza e le operazioni di truffa si stavano moltiplicando. Alcuni magistrati dichiararono in maniera decisa che la situazione stava peggiorando. Queste dichiarazioni fecero accendere i riflettori sugli affari del mattone e dell’agricoltura. Alcuni atti incendiari accaduti nei cantieri fecero capire agli inquirenti che il settore edilizio, era il settore che stava prendendo piede,si chiedeva 50.00 mila lire a metro quadro ai costruttori. Questo fece capire sia alle forze dell’ordine che alla magistratura, come mai la politica  ci metteva tempo per l’approvazione del piano regolatore. I costruttori iniziarono a diversificare le loro attività. Molti costruttori furono denunciati perché svolgevano attività non legali,  diventando usurai,utilizzando i malavitosi come esattori”. Uno dei commissari dichiarò 

“Questi  sono spaccati dell’economia in mano alla criminalità sempre più organizzata, fa si  che l’economia diventi contratta nel settore edilizio-urbanistico,inquinando totalmente il settore.”

La nona volta la Commissione Antimafia venne  il  luglio 2014 ,Sindaco Franco Landella.Presieduta da Rosy Bindi, dopo il fallito assalto al caveau della Np service al Villaggio artigiani della notte del 25 giugno 2014 quando la città fu messa e ferro e fuoco e solo il coraggio di due poliziotti a evitare una rapina da 14 milioni.

La decima visita fu ad  aprile 2017 sempre Rosy Bindi presidente della commissione,Sindaco Franco Landella. Ascoltarono il prefetto, i vertici delle Forze dell’ordine e il presidente della commissione antimafia regionale La presidente Rosy Bindi dopo le audizioni ai cronisti disse: “abbiamo trovato una situazione grave di cui non si parla affatto a livello nazionale; qui ci sono mafie molto violente che hanno a disposizione mezzi straordinari e si avvalgono di omertà molto radicata”.

Nella dichiarazione effettuata furono molto chiari : “La provincia di Foggia è diventato un caso nazionale, le mafie autoctone sono state sottovalutate a tutti i livelli mentre si sviluppavano a facevano il salto di qualità. Però l’azione di contrasto delle forze dell’ordine e magistratura è stata organizzata in maniera efficace, pur se è insufficiente. Chiederemo a ministri di Interno e Giustizia e Governo di fare una fotografia realistica di questa provincia, aumentando gli organici di forze di polizia e magistratura. Necessario se non inderogabile una riflessione sul caso Foggia”.

L’undicesima visita dell’Antimafia fu abbastanza movimentata. Ci furono una quarantina di audizioni tra Foggia 9 e 10 maggio 2019. Nella relazione si descrisse l’elevate capacità di infiltrazione delle mafie foggiane nel tessuto amministrativo-economico-sociale, come testimonia alcuni scioglimenti di alcuni consigli comunali. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: