Salvate il soldato Facci
Filippo Facci ha scritto una cosa stupida.
Sulla ragazza che ha denunciato per stupro il figlio di La Russa.
Lui stesso lo sa. Lo ha anche detto, lo ha ammesso. Una battuta che non fa ridere, ha detto della battuta stupida che ha fatto.
Quindi adesso non vogliono fargli più fare la trasmissione che gli avevano proposto in Rai.
E va bene!
Facciamo allora della vicenda Facci un modello, un prototipo di stile. Una forma di selezione.
Chiunque fa battute stupide non va più in televisione! Punto.
Ci sto. Sarebbe meraviglioso.
Chiunque offende una donna, una Meloni come una Schlein, chiunque offende un indagato non ancora condannato, chiunque dice che ha arrestato “presunti innocenti”, che poi un suo collega scarcera perché carcerati ingiustamente, chiunque dice che non ci sono innocenti ma colpevoli ancora non scoperti e poi viene scoperto lui, chiunque dice stupidaggini insultanti a fiume come Travaglio, come Floris, come Purgatori, come Formigli, chiunque di questi non va più in televisione!
Bene grazie al caso Facci facciamo questa pulizia.
Sarebbe bello.
E invece no.
Questi hanno diritto di insulto, hanno diritto di dire stupidaggini e di diffamare le persone, pontificando sempre e Facci no.
Perché ha detto una stupidaggine autoriconosciuta poi.
Lo fanno passare per fascista, i fascisti che mandano in onda tutti i giorni il fascismo giudiziario delle retate quotidiane.
Facci che è suonato ma non fascista.
L’ho conosciuto ad Hammamet, è uno strampalato, fuori le righe, col gusto della provocazione, ma non fascista.
È l’esatto contrario. Un radicale, socialista, craxiano, libertario, libertino….
Uno sempre contro corrente.
È uno intelligentissimo ma che stupidamente si fa molto male.
Uno che i soloni del giornalismo attuale trattavano come un pezzente ai tempi di Tangentopoli. Perché era un pezzente che scriveva senza essere pagato dall’Avanti.
Mentre tutto gli altri erano profumatamente pagati per scrivere stupidaggini delle quali poi molti si sono pentiti, prendendo poi sempre molti soldi per scrivere libri e articoli per dire che si erano pentiti.
Uno che non si è mai pentito di stare dalla parte giusta, che ha scritto un libro sul 92/93, ora per ora, minuto per minuto, sugli orrori di Tangentopoli, sulla violenza dei magistrati e dei giornalisti e dei politici. Sugli inciuci. Sulla violenza verso gli imputati, molto dei quali poi assolti.
Sulla ignavia dei giornali e dei partiti asserragliati sotto i balconi fascisti.
Spiegando tutto. Dimostrando tutto.
Minuto per minuto.
Tutto che nessuno racconta nelle trasmissioni di chi ha diritto di dire stupidaggini pagate a buon prezzo.
Salvate il soldato Facci.