Firenze:Vaccaro Procuratore di Foggia, è fuori dalla rosa dei candidati. Il Csm sceglie il procuratore di Firenze
L’incarico di procuratore capo a Firenze è stato finora ricoperto da Giuseppe Creazzo che, a pochi mesi dalla scadenza naturale del suo mandato nel capoluogo toscano, ha chiesto e ottenuto dal Csm il trasferimento alla procura per i minorenni di Reggio Calabria, col ruolo di sostituto procuratore. Anche Ludovico Vaccaro, era tra i 18 magistrati in corsa per ricoprire l’incarico di procuratore capo a Firenze.Ora il plenum del CSM , composto da 33 consiglieri, dovrà esprimersi su i tre i nomi: se al primo giro nessuno otterrà la maggioranza assoluta di 17 voti, si dovrà andare al ballottaggio tra i due più votati. Spiezia può contare sul sostegno compatto dei sei laici di centrodestra ,quattro di FdI, una della Lega e uno di Forza Italia, più Carbone, i sette togati di Magistratura indipendente e il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato, membro di diritto dell’organo: totale 14 voti. Squillace parte con i sei voti di Area, quelli degli indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda, di Mimma Miele di Md e dei laici Roberto Romboli (Pd) e Michele Papa (M5s): totale 11. La prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano (anche lei membro di diritto) potrebbe astenersi o votare per Squillace, che da fiorentina conosce e stima, mentre non dovrebbe votare il vicepresidente Fabio Pinelli, in quota Lega. L’ago della bilancia, quindi, saranno proprio i quattro togati di Unicost (Marco Bisogni, Roberto D’Auria, Michele Forziati e Antonino Laganà), che al primo giro voteranno Volpe: se tutti si riversassero al ballottaggio su Squillace, il procuratore di Livorno raggiungerebbe la maggioranza assoluta. L’ipotesi però è considerata improbabile: all’interno del gruppo, infatti, non c’è unanimità di vedute ed è possibile che alcuni votino Squillace e altri Spiezia (che peraltro è politicamente vicino alla corrente centrista). In quel modo l’attuale membro di Eurojust otterrebbe la poltrona, ma il Consiglio si esporrebbe a un sicuro ricorso al Consiglio di Stato da parte del candidato sconfitto, che avrebbe ottime probabilità di essere accolto, innescando una nuova spirale di carte bollate. Un epilogo che nessuno desidera per una nomina così delicata.