GDF S.C.I.C.O. CONFISCATI BENI AD IMPRENDITORE ATTIGUO ALLA COSCA GRANDE ARACRI

In  data  14  giugno  2023,  su  delega  del  Tribunale  di  Bologna  –  Sezione  Misure  di  Prevenzione,  il  Servizio   Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza, con la collaborazione dei  Nuclei  PEF  di  Reggio  Emilia  e  Mantova,  ha  dato  esecuzione  ad  un  provvedimento  di  confisca  di  prevenzione   nonché  all’applicazione  della  misura  di  prevenzione  personale  della  sorveglianza  speciale  di  P.S.  per  anni  5,   emesso  dalla  citata  Sezione  specializzata  del  Tribunale  felsineo  nei  confronti  di  un  imprenditore  di  origine   calabrese, ritenuto attiguo alla cosca di ‘ndrangheta GRANDE ARACRI.

In  particolare,  nel  dicembre  dello  scorso  anno  erano  stati  sottoposti  a  sequestro  beni  e  partecipazioni  in  nove   società,  nonché  disponibilità  finanziarie,  per  oltre  €  300.000.  Le  indagini  per  l’applicazione  della  misura  di   prevenzione  personale  e  patrimoniale  erano  scaturite  a  seguito  di  una  interdittiva  antimafia,  emessa  dalla  Prefettura di Reggio Emilia, nei confronti di una serie di società, operanti nel settore edile, riconducibili al citato  imprenditore  ed  inserite,  inizialmente,  nel  circuito  delle  imprese  preposte  all’opera  di  ricostruzione  avviata   successivamente  all’evento  sismico  del  2012  che  ha  interessato  le  province  di  Bologna,  Modena,  Ferrara,   Mantova e Reggio Emilia.

Alla luce del provvedimento interdittivo, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo aveva delegato allo  S.C.I.C.O. una serie di approfondimenti, anche sotto il profilo patrimoniale, al cui esito era emersa, da un lato, una  evidente  sproporzione  patrimoniale  rispetto  alla  sua  capacità  reddituale  lecita;  dall’altro,  la  presenza  di  elementi significativi circa la pericolosità sociale dell’imprenditore in relazione all’asservimento delle sue attività economiche,  con  l’emissione  di  false  fatturazioni  e  con  l’assunzione  della  qualità  di  prestanome,  agli  interessi  della  cosca  di  ‘ndrangheta  GRANDE  ARACRI,  sodalizio  criminale  operante  nella  provincia  di  Crotone  (KR)   con   importanti   ramificazioni   anche   in   territorio   emiliano.   Tale   presenza   è   testimoniata,   tra   le   altre,   dall’operazione  Aemilia  con  cui,  nel  2015,  furono  arrestate  160  persone  tra  Emilia  Romagna,  Lombardia,  Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia, per i reati, tra gli altri, di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione  fittizia di beni e il cui iter giudiziario ha già avuto da parte della Corte di Cassazione conferma della sentenza di condanna per oltre 70 posizioni.

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