La morte di Giulia,il G.I.P. l’esclude arma e orario per la premeditazione dell’omicidio.
Alessandro Impagnatiello al magistrato che lo ha interrogato ha confermato quello che aveva detto durante la confessione agli inquirenti in caserma. “Merito di morire” ha dichiarato.
Alessandro Impagnatiello il 30enne di Senago ha ucciso Giulia Tramontana, la compagna che stava al settimo mese di gravidanza. Dai primi rilievi non avrebbe premeditato l’omicidio È quanto ha ritenuto la gip di Milano dott.ssa Angela Minerva che ha escluso l’aggravante contestata invece in sede di fermo dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo.
“L’unica forma di pentimento è quella di togliersi la vita”
Ha confermato cio’ che nell’interrogatorio avuto in caserma,durante la prima confessione, e ha aggiunto che l’unica forma di pentimento possibile, che abbia un senso, è quella di togliersi la vita Alessandro Impagnatiello.
L’imputato 30enne ha parlato in carcere con il Gip Angela Minerva
Il senaghese nella giornata di oggi ha parlato, nel carcere di San Vittore dove è stato portato dopo l’arresto, davanti alla giudice Angela Minerva per poco più di mezz’ora. Alessandro Impagnatiello “ha riferito di aver agito senza un reale motivo perchè stressato dalla situazione che si era venuta a creare, non era facile gestire una situazione del genere,non solo la gestione delle due ragazze ma anche il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, per esempio sul luogo di lavoro.
Il gip, nel convalidare il fermo e disporre la custodia cautelare in carcere ha escluso l’aggravante della premeditazione. Riguardo alla premeditazione, per il gip da quando è sorto il proposito di uccidere al momento in cui Impagnatiello ha accoltellato Giulia non è trascorso un arco di tempo sufficiente per riconoscere l’aggravante.
Esclusa anche l’aggravante di aver agito con crudeltà per Alessandro Impagnatiello perché, argomenta il giudice, “l’azione omicidiaria non risulta caratterizzata da particolare pervicacia tenuto conto del tipo di arma e del numero di colpi inferti
In giro con il corpo nel bagagliaio
“Come arriva il corpo di Giulia in via Monte Rosa nel luogo dove è stato ritrovato è lo stesso Alessandro a raccontarlo agli inquirenti. “Martedì mattina verso le 7, vado in cantina e tiro fuori il corpo trascinandolo verso il box – replica lui –. Poi porto la macchina nel box ecarico il corpo nel bagagliaio. Il corpo di Giulia viene lasciato nella macchina fino alla notte di mercoledì, quando decido di gettarlo, intorno alle 2.30 del mercoledì in quel posto che già conoscevo, dove poi è stato rinvenuto e che ho comunicato ai carabinieri. Da quando ho messo il corpo di Giulia nel bagagliaio martedì, io ho comunque usato la macchina andandoci in giro con il cadavere nel bagagliaio“.