San Severo(fg):La DDA chiede l’ottavo arresto per la guerra tra i clan mafiosi nella città dei campanili

La Dda chiede al Tribunale della libertà l’arresto di un ottavo indagato che fu negato dal gip per insufficienza d’indizi, accusato di possesso illegale di armi nell’ambito dell’inchiesta sfociata nel blitz della Polizia del 31 marzo con 7 arresti per detenzione e porto illegale di pistole, collegata alla guerra di mala che nell’estate 2021 a San Severo contò 2 morti, 3 feriti e uno scampato. La notte dell’11 luglio fu ucciso Matteo Anastasio, ferito il nipotino mentre restò illesa la compagna della vittima (erano su uno scooter e festeggiavano in viale Matteotti la vittoria dell’Italia ai campionati europei di calcio: il killer fece fuoco da una “Vespa”); il pomeriggio del 14 agosto in corso Leone Mucci 2 o 3 killer spararono da un’auto in corsa e uccisero Luigi Ermanno Bonaventura, ferendo anche due passanti, tra cui un ragazzo.

La settimana prossima verrà discusso,l’appello del PM, alla presenza dei difensori degli indiziati, riguarda sia l’indagato a piede libero sia due sanseveresi arrestati nel blitz ma non per tutte le imputazioni contestate dalla Dda. Il gip del Tribunale di Bari Ilaria Casu accogliendo parzialmente le richieste del pm Bruna Manganelli della Dda a fine marzo firmò 8 ordinanze cautelari: 4 in carcere, 3 ai domiciliari e 1 sospensione dal servizio. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che il giudice dispose il carcere per Alessandro Colapietra, 29 anni, per 2 imputazioni di armi ritenendo sussistente l’aggravante della mafiosità per un episodio, mentre rigettò la richiesta d’arresto per ulteriori 2 imputazioni analoghe.

Carcere anche per Antonio e Morris Miki Bonaventuradi 30 e 19 anni, fratelli del defunto Luigi Ermanno, per due imputazioni a testa di possesso d’armi con esclusione dell’aggravante della mafiosità (il Tribunale della libertà di Bari ha confermato la gravità degli indizi a carico dei tre giovani e rigettato nelle settimane scorse le richieste di scarcerazione); e per Ernesto Moreno Di Matteo, 32 anni, per 1 contestazione di possesso d’armi: quest’ultimo è stato scarcerato dal Tribunale della libertà di Bari il 20 aprile per insufficienza d’indizi. Il gip dispose invece gli arresti domiciliari per Anna Lori Fusillo, 50 anni, madre dei Bonaventura, per un episodio di detenzione illegale di armi con esclusione dell’aggravante; la nuora Valentina Annarelli di 31 anni, vedova di Luigi Ermanno Bonaventura, sempre per un’unica contestazione; e Soccorsa Vicciantuoni, 29 anni, moglie di Antonio Bonaventura, anche lei accusata di concorso in un episodio di detenzione illegale di armi.

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