Fu un golpe. La seconda repubblica è figlia di un golpe
Ormai è chiaro. Chiarissimo, talmente chiaro che nessun giornalone, nessun Talk televisivo, ne parleranno. Oppure ne parleranno per evitare che se ne parli nel modo giusto. Con giustizia.
Gherardo Colombo, nella prefazione di un libro uscito postumo di Enzo Carra, già portavoce di Forlani, esposto in manette come Tortora e poi assolto da tutto come Tortora, scrive che ci fu una trattativa fra la Procura di Milano e la Dc, “la politica”, dice, all’inizio di Tangentopoli.
La Procura propose alla “politica” un patto, confessare e dimettersi in cambio dell’impunita’. Quindi non ad un singolo politico indiziato di qualcosa, no, alla “politica”.
Lasciamo perdere che Colombo in questo modo sta confessando un reato, quando è caduto in prescrizione, lasciamo stare, ciò che è più grave è l’ammissione di una azione politica della Procura verso “la Politica”, verso, in particolare, la maggioranza politica del Paese, che era anche Governo del Paese.
Tecnicamente un golpe.
Ricordo che in quel periodo fece scalpore anche una dichiarazione del Capo della Procura Borrelli. Disse “alla politica” che chi aveva “scheletri negli armadi” doveva non candidarsi.
Ancora un’azione politica della Procura.
Poi Borrelli si è pentito: «Se fossi un uomo pubblico di qualche Paese asiatico, dove come in Giappone è costume chiedere scusa per i propri sbagli, vi chiederei scusa: scusa per il disastro seguito a Mani Pulite. Non valeva la pena di buttare all’aria il mondo precedente per cascare poi in quello attuale».
Poi ci sono state le dichiarazioni di Guido Salvini, Gip di Milano, durante Tangentopoli, che recentemente ha spiegato come funzionava il rapporto fra Procura e Gip.
Tutta l’inchiesta di Mani Pulite fu inserita in un unico fascicolo, quello di Mario Chiesa, in quel modo, tutte le imputazioni, tutte le richieste di arresto ai Gip arrivavano ad un solo Gip, Italo Ghitti, che accoglieva tutte le richieste della Procura.
Poi i nostri eroi furono eletti in Parlamento con il partito salvato( anche autore, a questo punto) dal Golpe, il Pds, poi Pd, parliamo di D’Ambrosio e Di Pietro.
Poi Di Pietro fu l’unico alleato accettato dal Pd a vocazione maggioritaria di Veltroni.
Poi D’Alema raccontò in un libro che i comunisti che dovevano diventare socialisti non potevano non risolvere il problema dei socialisti italiani di Craxi. E lo hanno risolto.
Poi, Sansonetti, Polito ed altri hanno raccontato che oltre all’azione politica del Pool di Mani Pulite, in affiancamento al Pool, esisteva il Pool dei grandi giornali, Corriere, Stampa, Repubblica, con l’aggiunta dell’Unita’ di Veltroni, partner politico del golpe, che tutte le sere si riunivano per decidere il verso delle notizie del giorno dopo.
Tutte avverse alla “politica” avversa.
Erano ispiratori e megafoni del golpe.
Ah, Sansonetti che è autore dell’articolo del Riformista era il vice di Veltroni.
Informato sui fatti, quindi.
Tutto quello che è successo dopo, tutto quello che succede adesso è figlio del Golpe.
Tutto. Lo squilibrio dei poteri, lo strapotere del potere giudiziario, la paralisi della Pubblica amministrazione, la politica inesistente, i partiti personali, la burocrazia soverchiante, la cultura antimpresa, antipolitica, anti parlamentare, le memorie dannate, il racconto disonesto della storia, i Talk arene assetate di sangue, la “guerra” fra post fascisti e post comunisti.
È tutto chiaro.
Ma adesso, qualche idiota dirà:
ma la corruzione c’era.
E certo che c’era. E c’è.
C’era il finanziamento illecito della politica.
C’erano state anche due amnistie, 83 e 89, votate da tutti in Parlamento. Da tutti.
Però cosa è successo?
Che chi ha affiancato le procure o si è fatto affiancare dalle Procure, fate voi, si è salvato ed è andato al governo. Per gestire il golpe.
Gli altri sono andati in galera o sono stati sepolti vivi. I loro partiti distrutti. Aboliti.
È successo che chi ha detto la verità sul finanziamento illecito, Craxi, è stato ucciso e dannato.
Chi ha mentito ha governato e ha fatto la morale a chi ha detto la verità.