Foggia:La Procura chiede più tempo per gli abusi al “Don Uva”
Da una verifica della documentazione prodotta in fase di indagine ci sono circa 76 mila intercettazioni audio video da mettere a posto.
La Procura, nella persona del sostituto procuratore dott.Pietro Iannotta ha chiesto al gip la proroga delle indagini di sei mesi, sui maltrattamenti effettuati ai 25 pazienti oligofrenici ricoverati nella residenza socio sanitaria riabilitativa “Don Uva”. L’inchiesta denominata “New life” blitz effettuato il 24 gennaio su mandato della Procura di Foggia. Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri del Comando Provinciale eseguirono 30 ordinanze cautelari a firma del gip Marialuisa Bencivenga di cui 7 in carcere, 8 ai domiciliari, 15 divieto di avvicinamento alle parti offese e/o di dimora presso la struttura sanitaria, nei confronti di 19 operatori socio sanitari, 8 infermieri, 2 educatori professionali, 1 addetto alle pulizie. Da come si evice dalle mansioni si presume che tutte le persone che avevano accesso ai reparti fossero a conoscenza dei maltrattamenti che accadevano all’interno della struttura sanitaria.
Le video camere installate hanno ripreso molte scene di maltrattamenti. Tutte le persone sopra elencate sono accusati a vario titolo di 19 episodi di maltrattamenti,schiaffi, spintoni, strattonamenti, insulti, minacce, umiliazioni,tirate di capelli. Alcuni casi di sequestri di persona con pazienti rinchiusi nelle stanze e nella mensa a chiave.N. 2 violenze sessuali, una per presunti palpeggiamenti su una donna con grave ritardo mentale e l’altra per aver indotto due degenti oligofrenici a compiere atti sessuali tra di loro.Alcuni operatori sanitari venuti a conoscenza dell’instalòlazione delle telecamere,non si sa come e da chi, hanno cercato di disattivare le telecamere e le microspie piazzate dai carabinieri nel reparto femminile.
La richiesta di più tempo è stata avanzata per i 18 indagati poi finiti in carcere, ai domiciliari o raggiunti da misure interdittive, queste persone sono state i loro nomi furono i primi a essere iscritti il 5 luglio del 2022 nel registro degli indagati; ai 18 indagati,i nomi degli altri 12 furono iscritti nelle settimane successive man mano che da intercettazioni e riprese video andavano avanti, in base a cio’ che le telecamere evidenziavano. Onde evitare altri problemi la Procura ha notificato ai loro legali la richiesta del pm.
Si sapeva che ci voleva altro tempo,ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che le indagini sono iniziate a Maggio 2022. Solo di microspie e di video camere che hanno registrato e filmato h24 quanto succedeva nel reparto per tre mesi, dal 6 luglio ai primi di settembre 2022. Come scritto,alcuni soggetti bene informati da qualcuno, scoprirono le video camere e le micropie.Tanto è vero che alcuni indagati ruotarono le stesse facendo riprendere il muro non più i pazienti. Cosa differente invece per le intercettazioni audio,le stesse proseguirono sino al 24/29 settembre quando il sostituto procuratore dispose la cessazione.
Pertanto il lavoro da svolgere risulta immenso e complicato. Tanto è vero che una nota del Comando Provinciale dei Carabinieri, in cui si da atto di ben 74/76mila intercettazioni audio/video si dovevano trascrivere e poi riversare.
Cosa significa :che dovranno essere trasformati in applicazione informative, cioè sono dati provenienti da quelle intercettazioni definite importanti ai fini dell’inizio dei procedimenti penali defluendo finanche nel materiale probatorio utile per la decisione del giudice nel formulare la sentenza .
“Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che agli di marzo 2023 scadeva il termine di sei mesi dal giorno dell’iscrizione nel registro degli indagati dei 18 indiziati” ha scritto nelle settimane scorse il pm Iannotta al giudice per le indagini preliminari “e entro tale termine le indagini preliminari non possono concludersi. Gli inquirenti vogliono svolgere ulteriore attività di ricerca degli elementi di prova in grado di comprovare la fondatezza delle ipotesi di reato fino formulate.
Nota scritta dalla Procura “Ritenuto pertanto che le circostanze illustrate, unitamente alla considerazione dei rivelanti carichi di lavoro di cui la Procura è notoriamente gravata, costituiscano giusta causa di proroga delle indagini”, il pm ha chiesto al gip di prorogare le indagini di sei mesi, termine che scade il primo ottobre contando anche il mese di sospensione feriale dei termini. Sicuramente alla scadenza dei sei mesi richiederà altro tempo.