L’8 marzo c’è il teatro per ragazzi: Peter e Wendy al Mercadante
Zaba: “Le scuole e i più piccoli al centro della nostra azione”. Bonito: “Cultura per tutti e ovunque, anche nelle periferie con un nuovo auditorium”
L’8 marzo, presso il Teatro Mercadante di Cerignola, Tonio De Nitto porta in scena “Peter e Wendy” all’interno della rassegna “La scena dei ragazzi”, la costola under 18 del cartellone “Un Teatro per tutti” allestito dall’Amministrazione Comunale con la direzione artistica di Savino Zaba.
“In fase di preparazione del cartellone teatrale- commenta il direttore artistico Savino Zaba- abbiamo pensato sin da subito a come avvicinare i più piccoli al teatro. Da questa ambizione nasce l’appuntamento dell’8 marzo, perché saranno proprio le scuole, quindi le nuove generazioni, a godere di uno spettacolo, quello di Peter Pan, che ha un duplice obiettivo: educare i più piccoli al teatro e beneficiare del messaggio che questo trasmette”.
Nel pomeriggio, invece, presso il Roma Teatro Cinema, vi sarà la presentazione del libro “Lost In translation. Le disabilità in scena: lessico, prospettive e voce”, di Dalila Flavia D’Amico con la presenza di alcuni membri dell’associazione Al.Di.Qua Artists.
“La sinergia tra il Mercadante e il Roma – sottolinea Zaba- è un altro tassello fondamentale della nostra proposta, perché solo facendo rete, abbracciando la linea della condivisione, possiamo innalzare il livello culturale del nostro territorio”.
“Abbiamo inseguito l’idea del teatro per ragazzi perché- aggiunge il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito- anche i più piccoli possano appassionarsi all’arte. Ogni bambino portato a teatro è un cittadino del mondo che cresce e diventa soggetto attivo di positiva contaminazione”.
“Anche in questa ottica- conclude Bonito- abbiamo presentato al Credito Sportivo un progetto per la realizzazione di un Auditorium nel quartiere Santa Barbara, affinchè l’arte e la cultura possano essere fruibili in ogni angolo della città, nel Teatro Mercadante e nelle periferie, tra i più grandi e i più piccoli”.
SCHEDA TECNICA
➢ 8 marzo 2023 – Teatro Mercadante
Factory compagnia transadriatica / Fondazione Sipario Toscana
PETER E WENDY
di Tonio De Nitto
collaborazione drammaturgica Riccardo Spagnulo
con Benedetta Pati, Francesca De Pasquale, Luca Pastore, Fabio Tinella
Regia di Tonio De Nitto
coreografie Barbara Toma
Musiche Paolo Coletta
Scene di Iole Cilento e Porziana Catalano
videomapping di Emanuela Candido, Andrea Carpentieri, Andrea Di Tondo – Insynchlab
Costumi di Lapi Lou
Sarta Mariarosaria Rapanà
Luci di Marco Oliani
Assistente di produzione Daniele Guarini
Organizzazione Francesca D’Ippolito
Presentazione del libro LOST IN TRANSLATION. Le disabilità in scena: lessico, prospettive e voce di Dalila Flavia D’Amico con la presenza di alcuni membri dell’associazione Al.Di.Qua Artists (Aristide Rontini, Chiara Bersani)
TRAMA
Un giorno mi lascerai volare via, mamma?
E aspetterai il mio ritorno, seduta alla finestra?
Mi aspetterai, vero?
Aspetterai che io ritorni a casa con l’aria tra i capelli?
Resterai sveglia tutta la notte?
E’ vero che non ti dimenticherai mai di me?
Peter Pan è la storia di un’assenza, di un vuoto che spesso rimane incolmabile, di un tempo che sfugge al nostro richiamo e che a volte si ferma, delle esperienze che ci fanno diventare grandi senza volerlo e troppo presto. L’ispirazione viene dalle avventure di Peter e Wendy e dall’atmosfera un po’ misteriosa del primo romanzo di James Matthew Barrie, Peter Pan nei Giardini di Kensington dove il sentimento autobiografico di una mancanza incolmabile spinge l’autore a creare un mondo parallelo, un giardino prima, un’isola poi, dove i bambini caduti dalle carrozzine e dimenticati dai propri genitori si ritrovano in uno spazio senza confini fisici e temporali. E l’isoladelmaipiù, Neverland, è forse dentro la testa di ogni bambino, un posto dove vanno a finire le cose dimenticate dai grandi, per cui non c’è spazio nella vita reale. E’ qui che Wendy riesce a trovare la giusta distanza con il suo essere bambina, qui che sente il desiderio di crescere, di abbandonare l’isola senza recidere quel legame con la propria infanzia che fatica a rimanere con noi tutta la vita: una finestra che chiudiamo diventando grandi e che, invece, dovremmo tenere aperta, in contatto con la nostra realtà e il nostro essere adulti.
Con lo stesso ensemble di Diario di un brutto anatroccolo, Factory si cimenta in questa nuova creazione attraversando temi fondamentali per la crescita dove sogno, vita e morte corrono sullo stesso filo e possono essere entrambe una grande avventura, a dirla come Peter.