Barletta(BT):Il prefetto Riflesso dichiara dopo aver presieduto il comitato per la sicurezza in merito alla Violenza giovanile,”In provincia nessuna baby gang”
Le bande giovanili rappresentano una realtà in aumento in tutto il Paese.
Secondo quanto riferito sia dall’autorità giudiziaria sia dai vertici delle Forze di Polizia, nonostante un incremento percepito della criminalità minorile, gli episodi recentemente verificatisi non sarebbero comunque ascrivibili al fenomeno delle cosiddette “baby gang”, ma espressione prevalentemente di marginalità, disagio familiare e povertà culturale, che spesso sfociano in comportamenti aggressivi.
È quanto è emerso ieri dalla riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della Bat alla quale hanno preso parte parte i Procuratori della Repubblica di Trani e Foggia, Renato Nitti e Ludovico Vaccaro, il Presidente del Tribunale per i Minori di Bari, Riccardo Greco, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, Ferruccio De Salvatore, ed i vertici provinciali delle Forze di Polizia, il questore Roberto Pellicone, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Alessandro Andrei ed il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Col. Mercurino Mattiace.
«Questo però non significa che abbasseremo la guardia, anzi – ha spiegato, a margine dell’incontro, il prefetto Riflesso –. La situazione è costantemente monitorata perché gli episodi recentemente accaduti contribuiscono inevitabilmente a ridurre la serenità e la percezione di sicurezza nella comunità. Più volte, in sede di Comitato, abbiamo predisposto servizi straordinari di controllo ad alto impatto, che hanno visto le forze dell’ordine intensificare, nelle ore serali, i controlli in locali ricettivi e circoli ricreativi, con posti di controllo nelle aree di accesso alla città e l’identificazione di centinaia di persone ed il controllo di altrettanti veicoli, accompagnati da attività di indagine che hanno portato all’individuazione di alcuni giovanissimi deferiti alla Procura della Repubblica per i Minorenni di Bari. Ma ovviamente la sola repressione non può bastare – conclude la prefetta – bisogna insistere anche con attività di prevenzione in collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni, il mondo della scuola, le parrocchie e l’associazionismo, incidendo maggiormente con strumenti di prevenzione sociale ed educazione alla legalità nei confronti delle giovani generazioni».