“Far chiudere migliaia di imprese familiari balneari è un atto barbaro e mafioso “
Youfoggia.com ha ricevuto svariate email da diversi concessionari balneari di diverse zone dell’Italia, dopo aver pubblicato un pezzo ieri sulla diatriba esistente sulle concessioni balneari.
Dalla Puglia,Abruzzo,Marche ,Molise,Calabria e Basilicata. Abbiamo scelto di pubblicare la lettera-appello di un concessionario lucano:
“Aberrante togliere il lavoro a chi lo ha creato e valorizzato”«Il tentativo in atto di far chiudere e scomparire dal mercato migliaia di piccole e micro imprese balneari, sane e che vivono esclusivamente di questo lavoro, per sostituirle con chissà chi, appartiene alle culture barbare e mafiose».
«Le concessioni demaniali marittime sono soggette al regolamento del Codice della navigazione che all’art. 28 li definisce beni del demanio marittimo e pertanto non rientrano nella direttiva servizi, come ebbe a dire anche il suo estensore Frits Bolkestein.», sottolinea Faraco. «Eppure, vari organi e poteri dello Stato italiano ed europeo vogliono forzatamente e astrattamente far cadere le imprese balneari esistenti per metterle all’asta, in nome di una direttiva che parla solo di servizi pubblici, e che oggettivamente da nessuna parte cita testualmente la parola “concessioni demaniali”. Anzi, la cosa che più avvicina a un concessione demaniale espressa nella direttiva Bolkestein è contenuta nel considerando 9, che esplicita a chiare lettere che la direttiva non si applica allo sviluppo e uso delle terre, inoltre il considerando 19 che esplicita come sia necessario escludere i regimi di autorizzazione individuale, quali sono le concessioni balneari, dal campo di applicazione della direttiva».
«Invece l’Europa e l’Italia vogliono fare il contrario, ovvero far chiudere e togliere dal mercato migliaia di imprese esistenti e sane per sostituirle con altre», conclude l’imprenditore balneare lucano.
Inoltre, come si può creare un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese in detto settore, e creare una economia sana, equilibrata ed duratura (art. 174 – 195 del TFUE), constatato che basterebbe la sola lettura dell’articolo 195 del TFUE, che cita testualmente « ad esclusione di qualsiasi armonizzazione delle dispositivi legislative e REGOLAMENTARI degli stati membri nel settore del turismo», per tenere fuori le concessioni demaniali, da questo sopruso ed ingiustizia, che l’europa e l’italia vogliono perpetrare.
Tutto ciò e aberrante: togliere il lavoro a chi lo ha creato e valorizzato significa creare povertà, disperazione e agonia tra le famiglie delle piccole e micro imprese balneari italiane, che vivono solo ed esclusivamente di questo lavoro.
“ Questa Europa barbara, gretta ed ipocrita non è più un punto di riferimento, ma un ostacolo alla creazione e sviluppo di un’economia sana, equilibrata e duratura per le piccole e micro imprese a carattere familiare italiane, che sono piccole istituzioni economiche, e della loro utilità sociale nelle tradizioni e nella cultura dei territori in cui sono innestate, e da cui non possono essere strappate con la violenza di un’ingiustizia barbara! “
𝙄𝙙𝙚𝙢 𝙥𝙚𝙧 𝙞 𝙥𝙤𝙡𝙞𝙩𝙞𝙘𝙞 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙞 𝙖𝙧𝙩𝙚𝙛𝙞𝙘𝙞 𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙞𝙘𝙞 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙨𝙤𝙥𝙧𝙪𝙨𝙤»