Bari:Regione Puglia, appalti della Protezione Civile, pagheranno i funzionari con contestazioni che contesteranno

La Regione Puglia sta prendendo decisioni in merito a illeciti che la Procura di Bari ha evidenziato nelle indagini. Il procedimento disciplinare oggi per gli uffici del personale della Regione sarebbero i più idonei, pur essendo passato molto tempo per eventuali contestazioni .Pertanto per chi ha sbagliato illo tempore, potrebbe arrivare una lettera con cui si contesta una mancanza. Ricodiano  ai lettori di Youfoggia.com che Lerario ha ricevuto il licenziamento,dopo essersi dimesso, cosa sta succedendo ad altri funzionari e dirigenti .

Le indagini della Procura di Bari – tramite la Guardia di Finanza Nucleo specializzato,ha fatto uscire fuori un andazzo che da anni andava avanti,e che la Regione accettava senza minimamente controllare. Gli inquirenti hanno evidenziato che la Protezione Civile pugliese ha affidato decine e decine di appalti per l’emergenza senza avere una adeguata copertura finanziaria, lo evidenziano i tanti provvedimenti emessi in questi anni per sanare le irregolarità. Ma a poco più di un anno dall’arresto dell’ex dirigente Mario Lerario, la Regione sta prendendo,non si sa perché, si sia resa conto o per chiudere una situazione chiesta dalla Procura o decisione Politica?

Situazione che andava avanti da molto tempo. Certamente qualcuno avrebbe dovuto controllare e non lo ha fatto, e che sono stati spesi soldi in assenza di qualunque autorizzazione. E per questo si prepara ad avviare i procedimenti disciplinari nei confronti di chi ha ordinato di effettuare lavori nonostante le irregolarità contabili.Ma questo non esclude le responsabilità politiche,sia della maggioranza che della minoranza. Minoranza che oggi non batte ciglio e non effettua nessun comunicato gridando allarme.

La giunta regionale ha approvato due debiti fuori bilancio per riconoscere le spese, affidate all’epoca da Lerario, per l’impianto elettrico della fabbrica delle mascherine costruita nell’ex Ciapi di Bari e per altri impianti nella sede della Protezione civile di Fasano. Nel dicembre 2021, poco prima di essere arrestato, l’allora dirigente adottò due determinedirigenziali (una non è nemmeno mai stata pubblicata) per avviare i lavori che, in base alle verifiche effettuate dal suo successore, Nicola Lopane, non si potevano fare, «non risultando l’esistenza degli atti tecnici minimi necessari per la configurazione di un appalto/affidamento diretto di lavori (perizia, progetto, relazioni tecniche, capitolato d’appalto, offerte economiche)». Eppure Lerario dette «seguito a un provvedimento non esecutivo, ordinando l’avvio dei lavori».

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