FOGGIA:Maltrattati e violentati pazienti del Don Uva “disprezzo della dignità del malato”
Ennesima operazione sui maltrattamenti effettuati nelle strutture sanitarie a supporto di persone che hanno necessità o sono con qualche disabilità fisica o mentale. L’operazione del N.A.S.dei Carabinieri con l’ausilio del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale è iniziata da una conversazione intercettata tra un oss nell’ambito di altro procedimento penale. In questa maniera i carabinieri hanno scovato gli abusi al “Don Uva” di Foggia, è informato la Procura della Repubblica.Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.con che il plesso Don Uva era una struttura denominata “manicomio” storica struttura per pazienti psichiatrici situata in via Lucera del Vaticano. I nominativi finiti in carcere sono : Anna Maria Amodio, Pasquale Andriotta, Angelo Bonfitto, Antonio Melfi, Michele Partipilo, Nicola Scopece e Nicola Antonio Tetribolese. Ai domiciliari invece Giuseppe Antonucci, Antonio D’Angelo, Savino Giampietro, Martina Pia Longo, Ciro Mucciarone, Salvatore Ricucci, Aldo Rosiello e Rosanna Varanelli. Ma gli indagati sono di più , accusati a vario titolo di numerosi reati tra cui il sequestro di persona, i maltrattamenti e la violenza sessuale. La maggior parte dei pazienti, sono con problemi fisici e psichici.Dalle telecamere installate dagli inquirenti si vedono che alcuni pazienti venivano chiusi in stanza e legati per diverse ore. In un caso due pazienti donne sarebbero stati indotti ad alcuni palpeggiamenti su altri. Un operatore sanitario“Infermiere ,ausiliari e oss aveva rinvenuto le videocamere – hanno spiegato stamattina gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa -. In alcuni casi le hanno rimosse, in altri le hanno solo girate. C’era un’omertà condivisa – hanno aggiunto -, favorita dal fatto che le vittime non erano in grado di riferire nulla”. Nell’ordinanza è riportato anche un passaggio emblematico redatto dal pm: “Alcuni operatori, soprattutto, si sono impegnati molto (arrivando a procurarsi un’apposita apparecchiatura) per passare in rassegna ambienti comuni e stanze di degenza con l’intento di rinvenire le microspie che, dopo aver appreso degli arresti per la vicenda della ‘Stella Maris’, temevano potessero essere installate anche presso il reparto in cui loro stessi mettevano in atto le vessazioni nei confronti delle persone offese”
Nei video emerge anche che i pazienti maltrattati tendevano a porre atteggiamenti di difesa preventivi, coprendosi il capo ancor prima di subire pugni e schiaffi. Dall’analisi del materiale audio-video – riporta LaPresse -, emerge un “quadro storico-fattuale a tinte fosche, inquietante, denso di degradazione e accompagnato da un disprezzo per la dignità dei pazienti ricoverati“. Lo scrive la gip Bencivenga del Tribunale di Foggia nell’ordinanza di custodia cautelare.
L’operazione denominata “New Life” è stata eseguita nei confronti di 8 dipendenti della struttura, 16 operatori socio-sanitari della società Universo Salute srl, 3 operatori sociosanitari dipendenti della società Etjca spa, 2 educatrici professionali dipendenti della società Universo Salute srl e un addetto alle pulizie della La Pulisan srl.