Regione Puglia: Come si comporterà la politica, con i direttori generali, non avendo rispettato la norma della “ spesa farmaceutica sballata. Dovrebbero decadere?

Cosa succede adesso nella sanità Pugliese.Da ciò che è stato scritto i direttori generali delle Asl che nel 2022 hanno effettuato uno splafonamento del tetto della spesa farmaceutica dovrebbero essere decaduti. Questa condizione lo cita la legge (la numero 7) approvata nel marzo del 2022 scorso dal Consiglio regionale pugliese,e regolarmente entrata in vigore. Questa è punto dolente nei rapporti tra i dirigenti regionali del Dipartimento salute e i consiglieri, quelli illustrati dal dossier che l’assessore Rocco Palese ha portato a conoscenza alla giunta tra Natale e Capodanno, cosa che ha fatto imbestialire sia i dirigenti sia i politici.Sono state effettuate tante di quelle considerazioni che hanno messo in difficoltà sia i dirigenti che i direttori generali che i politici stessi che hanno voluto questa norma.

Inoltre c’erano anche due leggi sull’allargamento degli screening tumorali che è una norma molto importante, del bilancio, perché i dirigenti devono attirare tutti quegli elementi che facciano ridurre la spesa.Questa è una norma sui tetti di spesa per i farmaci a firma dell’(ex) consigliere Pd Fabiano Amati, oggi passato ad Azione di Calenda. Ricordiamo ai lettori di Yiufoggia.com , la legge sui farmaci è ormai in vigore. Pertanto è chiarissima: “L’inadempienza dell’Azienda sanitaria e ospedaliera al mantenimento dei tetti annuali della spesa farmaceutica e dei gas medicali, comporta la decadenza per dettato di legge del Direttore generale”.

I direttori generali sono obbligati ad individuare alcuni obbiettivi di gestione, per mantenere una riduzione della spesa,pena decadenza dall’incarico. Ricapitoliamo, la legge di marzo ha aggiunto un altro obiettivo, molto importante, sarebbe i tetti di spesa per l’acquisto dei farmaci, obiettivo che a memoria,ci fu una agenzia che evidenzio’ lo splafonamento e pertanto il non rispetto del tetto.I dati ufficiali del 2022 (elaborati dall’Aifa) saranno pubblicati ad aprile, maggio ,i dati sono stati forniti dalla Regione a fine novembre con qualche problema, comunicati e poi sostituiti, facendo andare il 2022 ad un superamento consistente.Ricordiamo che il tetto complessivo pari a 634 milioni, portando ad uno scostamento di 230 milioni. Questo da verifiche effettuate nei precedenti esercizi, nessuna delle dieci Asl, aziende sanitarie pugliesi, riuscirà a rimanere nel limite assegnato.

Come faranno i politici che gestiscono la Regione ?Dovrebbero essere dichiarati decaduti almeno sette/otto dei dieci direttori generali.Per logica i tre manager nominati da poche settimane ,Foggia, Lecce e L’Ospedale Riuniti di Foggia, pure se il tenore della lettera dovrebbe essere norma lega l’inadempimento “dell’azienda sanitaria”alla decadenza del direttore in carica.

Ricordiamo che, l’assessore Rocco Palese ha  dichiarato che da una verifica effettuata hanno riscontrato che mancano alcuni dati ufficiali della spesa dell’ultimo trimestre del 2022.L’assessore ha dichiarato-” Quando ci saranno, vedremo il da farsi”. Sicuramente, conoscendo i vari personaggi politici e dirigenti, sicuramente risolveranno il problema effettuando un provvedimento abrogativo da portare in Consiglio, perché -nella legge fu scritto che dal momento in cui decadeva un direttore generale per inadempimento non era possibile procedere ad una nuova nomina. Visto che gli idonei all’incarico sono pochissimi, questo significherebbe paralizzare il sistema sanitario.

Facciano notare che anche le due leggi sugli screening tumorali, fanno decadere i direttori generali in caso di inadempimento, ed è anche per questo che il Consiglio (all’unanimità) nel bilancio ha dato all’assessorato un termine per provvedere. Tanto è vero che il consigliere Amati di Azione ha dichiarato “Sono norme imposte per vivere in una civiltà,perché riconducono una conseguenza a un inadempimento, soprattutto se attiene a una materia in cui si mette a rischio la vita delle persone. Anche la decedenza per il mancato rispetto del tetto nella spesa farmaceutica equivale a una norma salva-vita, perché ogni spreco comporta la copertura economica con soldi che invece andrebbero destinati alle cure più appropriate. Amati annuncia dunque che tornerà alla carica: “Non sono io a chiedere la decadenza ma la legge a esigerla. Mi aspetto che entro pochi giorni sia accertato il rispetto degli obiettivi e in mancanza sia accertata la decadenza dagli incarichi. Non è una linea dura, ma una linea seria”.

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