Potenza: La difesa svalutata, decisione scritta prima dell’udienza

Come abbiamo scritto in precedenza la giustizia viene gestita in maniera personalistica in base alla propria interpretazione della legge. Cosa è accaduto a Potenza.Un avvocato presenza una istanza e gli viene respinta. Nulla da dire, spesso accade. Da verifiche effettuate si è scoperto che l’ordinanza del giudice dell’esecuzione era stata scritta prima dell’udienza. Fatto accaduto in Corte d’appello a Potenza. Significa che l’ordinanza era stata scritta,molto prima che si tenesse l’udienza e di conseguenza prima che l’istanza in questione fosse depositata dal legale.

Questo ha creato un caso. Il caso giudiziario andrà a finire al Consiglio superiore della magistratura. Il fatto è accaduto al Tribunale di Potenza, dove si sarebbe tenuta l’udienza nella quale discutere la proposta dell’avvocato barese Nicolò Nono Dachille.

Cosa era scritto nella richiesta in l’applicazione dell’articolo 81, e cioè la continuazione, “applicabile in ogni caso in cui più reati siano stati commessi in esecuzione del medesimo disegno criminoso, anche quando si tratti di reati appartenenti a diverse categorie e puniti con pene eterogenee”.

L’avvocato Dachille aveva sottoposto ai giudici lucani, il quesito, si basava sulle due condanne riportate dal suo cliente ,di 38 anni,barese tuttora detenuto.Spieghiamo, la prima condanna a cinque anni per 15 furti commessi tra Matera e Potenza, la seconda ad altri quattro anni per la detenzione di un’arma rubata,ricettazione e detenzione di arma da fuoco. L’avvocato Dachille richiedeva una riduzione da nove anni a qualche anno in meno,proprio in applicazione della norma sopra trascrita.

Mentre si attendeva che iniziasse l’udienza,cioè lo scambio di opinioni in merito,all’avvocato gli viene riferito che la sentenza di rigetto, corredata dei nomi dei giudici, era stata trascritta ma non era firmata. Giustamente l’avv.Dachille chiede spiegazioni,in merito. A tale richiesta, in particolare di come mai era stata già scritta su un foglio,la risposta è stata”che in mancanza delle firme autografe resta solo una bozza. Certamente è strano che una decisione fosse stata scritta, decisa dai giudici, ancora prima che l’istanza venisse presentata, usando una terminologia tecnico-giuridica legale “una, la decisione sia stata adottata ben prima che fosse esercitato il diritto di difesa dell’imputato”.

La questione è al quanto viscida.Cosa fa l’avvocato Dachille,chiede un rinvio, propedeutico per riportarla nel giusto perimetro. Rinvio concesso, se ne ridiscuterà nelle prossime settimane,ad animi più pagati. Giustamente come possiamo definire tale situazione “ È il segno della totale svalutazione della figura dell’avvocato cioè della difesa” L’avvocato Dachille ha aggiunto alla sua dichiarazione “purtroppo temo che non serva molto segnalare il caso alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura”.

Il caso, in effetti, non è il primo. Come scritto su un quotidiano,ad Asti,tre mesi fa in un processo per violenza sessuale, nell’udienza in cui avrebbe dovuto discutere il difensore di uno degli imputati, il tribunale aveva letto il dispositivo di condanna per entrambi, sentenza a 11 anni di reclusione. Una vicenda che aveva suscitato le reazioni della Camera penale del Piemonte.

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