Manfredonia(fg):Borgo Mezzanone, la baraccopoli,il “ghetto della vergogna”
Che sapevamo che doveva succedere,lo sapevamo, anzi c’è lo aspettavamo l’ennesimo incendio al pseudo villaggio,anzi alla baraccopoli di borgo Mezzanone. L’ennesimo incendio che ha bruciato una baracca di lamiera, estendendosi ad alcune baracche vicino. Oramai siamo abituati a questi episodi,tanto è vero che i Vigili del Fuoco sono abituati ad intervenire e come intervenire. Come al solito non si registrano feriti. Questi sono incendi che avvengono per un sopracarico di tensione su un solo cavo che si surriscalda e si infuoca,pertanto anche gli extra comunitari sanno come gestire,per questo abbiamo scritto “come al solito non si registrano feriti”. Il tutto è accaduto tra la notte dell’8 e il 9 dicembre. Dopo tanti incendi il coordinamento della prefettura ha fatto installare un piccolopresidio con un numero di personale che possa intervenire e spegnere eventuali incendi. Il tutto fa capire che gli organi di coordinamento della prefettura sanno che questi piccoli incendi accadranno nel futuro, perchè ci sono una marea di fili dell’Enel attaccati a contatori in maniera illecita che per un sopracarico si accendono piccoli focolai che se ben gestiti,cioè se l’intervento avviene immediatamente il tutto viene spento in poco tempo. Dal sopralluogo effettuato dalla squadra giudiziaria dei Vigili del Fuoco le fiamme hanno distrutto due baracche nella quale c’erano persone che dormivano e una struttura poco distante adibita a magazzino.
Il pericolo maggiore che gli inquirenti, hanno segnalato nei precedenti episodi,sono le numerose bombole di gas che sono tenute sia per riscaldarsi che per cucinare. Questi mezzi,vengono utilizzati per la precarietà dei ricoveri,questi pseudo moduli abitativi costruiti dagli stessi immigrati.Ci doveva essere l’abbattimento totale e la costruzione di una nuova zona con annessi servizi. Possiamo solo dire che tutti i politici hanno effettuato solo annunci per la risoluzione del problema senza mai risolvere nulla. In questi ultimi anni, il borgo è diventato il “ghetto della vergogna” .
Facciamo un riassunto per i nostri lettori di Youfoggia.com ,cosa è successo negli anni.
Come definire il comunicato stampa della Procura inviato agli organi di stampa il 20 febbraio 2019, dove comunicava la prima tappa dell’operazione definita “Law and humanity” affidata a esercito e tutte le forze dell’ordine. Ricordiamo per cronaca,ai lettori di Youfoggia.com, che lo scopo era smantellare a piccoli passi il ghetto più grande della Capitanata a 12 chilometri da Foggia con una popolazione tra i 1800 e i 2.500mila abitanti quasi tutti africani. Ricordiamo che le condizioni igienico-sanitarie erano e sono vergognose,dove il sindaco massima autorità sanitaria locale doveva e deve chiudere tale situazione.Ma nulla fa.L’operazione,ripetiamo aveva lo scopo di raggiungere il fine attraverso una duplice azione congiunta, sequestro penale degli immobili abusivi su provvedimenti del gip chiesti dai pm, e immediato abbattimento con le ruspe su ordinanze di demolizione firmate dalla prefettura.
Perché si fermò quella operazione di Polizia che doveva smantellare un ghetto che porta solo criminalità,traffico di stupefacenti, prostituzione e diversi altri traffici. All’epoca, si era ad un 15% dell’opera,dopo varie riunioni con la Prefettura,Questura,e Comando dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Dopo ben quattro tappe, il 20 febbraio, 27 marzo, 27 aprile, 11 luglio. In queste quattro operazioni furono abbattuti complessivamente 74/76 manufatti in cemento (preesistenti e costruiti dall’Aeronautica militare già proprietaria dell’ex pista di decollo e atterraggio in disuso dalla seconda guerra mondiale) mentre altre varie baracche costruite con lamiere e legname trasformati in negozi per la vendita di prodotti alimentari e abbigliamento usato recuperato nei diversi giri che effettuano dentro la città. Dentro il ghetto hanno adibito alcune baracche come case di appuntamento, trattorie, officine,parrucchieri per donne e barbieri per uomini. Nelle operazioni svolte, vennero evacuati 130 migranti, di cui solo 4 accettarono l’offerta di andare a vivere in strutture messe a disposizione da Regione e Comuni, struttura collocata sulla strada sulla sinistra. Mentre gli altri si dispersero nei campi della zonaper non essere individuarti.Youfoggia.com si domanda,perché rifiutare un alloggio al caldo con tutti i servizi, dignitoso e rimanere a vivere tra cumuli di rifiuti, con allacci elettrici di fortuna, bombole di gas, stufe e fornellini a rischio continuo di incendi come è successo l’altro giorno? Abbiamo effettuato un sopralluogo ed abbiamo riscontrato tutto cio’ che abbiamo scritto,ma abbiamo scoperto che nel ghetto ci sono tre persone che svolgono i mediatori i cosi detti caporali,cioè quelli che hanno rapporti con gli agricoltori del luogo per trovare la manodopera da sfruttare per raccogliere pomodori, uva, olive e quant’altro; Perche abbiamo chiesto,ci hanno risposto” se vivi nella baraccopoli puoi essere reclutato,se invece vivi in una struttura “ufficiale” gestiti da privati ma controllate dalle forze dell’ordine,che non fanno,non puoi lavorare.