Foggia: È vero che ci sono tante ancora zone grigie che hanno portato ai tanti arresti, ma giustificano gli ulteriori 6 mesi ai commissari?

Mai come ora, dopo la decisione di concedere la proroga per ulteriori sei mesi ai commissari del Comune di Foggia , in tanti si stanno chiedendo il perché, per alcuni sono solo scelte politiche, in particolare per quanto pubblicato dall’ex consigliere comunale Manierò, il quale denuncia che non sono freddi atti burocratici. Certo è che il Comune di Foggia è stato sciolto per mafia. Landella con il suo ex presidente del Consiglio, Leonardo Iaccarino e altri consiglieri sono ancora sotto un efferato giudizio. Le intercettazioni che da più avvocati si era chiesto di non mettere agli atti sono state più che accolte. Tante frequentazioni ambigue, come lo stesso ex consigliere comunale Maniero contesta, riferendosi in particolare al suo ex partito, Fratelli di Italia. Proprio negli ultimi giorni l’ex consigliere di Fratelli di Italia è andato contro l’ex
Presidente dell’Ataf, Giandonato La Salandra,per dei mancati adempimenti amministrativi ,oggi eletto onorevole nelle file di Fratelli di Italia. È vero che ci sono tante ancora, zone grigie che hanno portato ai tanti arresti e che oggi dopo 18 mesi, con la relazione dei commissari, il Ministero degli interni ha deciso di prorogare ancora per sei mesi il commisssariamento. Ciò però non può far pensare che questo sia avvenuto solo ed esclusivamente per scelte politiche. Da 18 mesi ci sono tre commissari coordinati giornalmente con il prefetto che tentano di recuperare una legalità che da anni ormai a Foggia era svanita. Si attendeva con ansia la relazione dei commissari e sulla base di tale la decisione del ministero degli interni. Ministero che non certo vede la politica, semmai ancora ci fosse su Foggia, ma deve esclusivamente constatare se il motivo per il. quale il comune di Foggia è stato sciolto, è svanito e la città con i suoi cittadini possano riprendere appieno, nella totale legalità la loro vita. Se ciò non è avvenuto, se il Ministero, sicuramente con tanta difficoltà, ha dovuto prorogare per altri sei mesi, è perché ci sono ancora tante opacità che sia i commissari che il Prefetto che gli inquirenti assieme alla Procura hanno segnalato.

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