Bari: Era stato accusato di calunnia, il colonnello Colacicco dei Carabinieri, assolto perché il fatto non sussiste

Che la giustizia sia lenta lo sappiamo,che una persona di alto livello sia accusato di reati non commessi è venga assolto lo abbiamo visto molte volte.

Assolto perché il fatto non sussiste. È questa la sentenza del giudice del Tribunale. Gli ex magistrati di Trani Michele Nardi e Antonio Savasta, lo accusarono per una presunta calunnia ai danni del pubblico ministero di Lecce, Roberta Licci. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che fu accusato,  il colonnello dei carabinieri Angelo Colacicco, già comandante del Noe di Bari per una presunta,ripetiamo una presunta calunnia. Nei primi mesi del 2021,fu arrestato,e recluso ai domiciliari, rimesso immediatamente  in libertà pochi giorni dopo, a seguito dell’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare.
Era stato accusato per calunnia. Trattato come un pregiudicato,maltrattato dai media,oggi dopo tanto il colonnello Colacicco dei carabinieri,è rinato con l’assoluzione,motivata perché il reato non sussiste. 

Ma la cosa che piu’ ci fa pensare che un magistrato lo accusa,mentre un collega magistrato lo assolve, perché il fatto non sussiste. Contrarietà o mala-gestione della giustizia? Pertanto si è concluso così il rito abbreviato a carico del colonnello dei carabinieri Angelo Colacicco.
Ricordiamo che le accuse dei Pm di Potenza si riferivano alla prima  indagine della Procura della Repubblica di Lecce sugli ex magistrati di Trani Michele Nardi e Antonio Savasta.
Per tali ipotesi Colacicco fu costretto ha subire persino l’ arresto (ai domiciliari). 
Mentre la Procura di Potenza aveva chiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione e la Pm, costituita nel giudizio parte civile, aveva chiesto per Colacicco la condanna al pagamento di una provvisionale di 10mila euro.

Con sentenza Il Gup di Potenza Lucio Setola ha definitivamente chiuso un processo che andava avanti da anni. Il colonnello dei Carabinieri Colacicco è stato assolto “perché il fatto non sussiste” l’ufficiale superiore dei carabinieri A. Colacicco, difeso dal legale Francesco Ruggiero, dal reato di depistaggio e calunnia. L’ufficiale quando fu accusato era comandante del Noe di Bari.Fu accusato di reati infamanti per un appartenente alla benemerita. Nel corso del giudizio, celebrato col rito abbreviato, sono stati ascoltati sia l’ex Procuratore Capo di Trani Antonino Di Maio e il colonnello Fernando Maisto ex Comandante del reparto Ambientale di Napoli. La Procura di Potenza aveva chiesto la condanna di Colacicco a 2 anni e 6 mesi. Il pubblico ministero leccese, Roberta Licci, costituitasi parte civile, aveva chiesto la condanna di Colacicco al pagamento di una provvisionale di 10.000 euro. 

Le uniche parole che condividiamo, rilasciate dal legale “Esprimo soddisfazione per aver ridato dignità e onore al colonnello Colacicco – ha dichiarato  – da sempre estraneo a tutte le contestazioni. Un processo non semplice che però ha chiarito tutta la vicenda”.  

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