Bari: Il boss Buscemi “Io non avrò difficoltà a tirare la catena se non ci seguono”
L’Operazione denominata «Valenza», partita tutta dallo scioglimento del Comune di Valenzano(BA).
Le indagini partirono da alcune intercettazioni dove il Ferri lamentava che alcune persone che avevano dato parola di votare, gli inviavano la foto fatta da qualcun altro: “È successo pure a me alle Regionali. Sono dei truffatori”. Mentre il presidente del Foggia, Canonico era sostanzialmente il garante. Pertanto Canonico,viene riconosciuto come partecipante all’associazione a delinquere per le elezioni comunali di Bari del maggio 2019. Secondo i sostituti procuratori Fabio Buquicchio e Michele Ruggiero che conducono l’indagine, risolveva le piccole problematiche tra i candidati nella lista “Sport Bari Di Rella Sindaco ” (in cui è stata eletta la Ferri) e gli elettori, e garantiva la copertura economica rispetto alle promesse di voto. Gli inquirenti hanno documentato il tutto, le riunioni a casa di Canonico per definire la strategia.
Le ordinanze sono firmate dal gip Rossana De Cristofaro e riguardano, tra gli altri, esponenti di un clan mafioso operante a Valenzano collegato con i Parisi di Bari.
Durante le intercettazioni, effettuate fino a tutto il 2019, è emerso anche che la Ferri, dopo l’elezione, ha fatto depositare una enorme quantità di rifiuti prodotti durante una festa a casa sua il 30 maggio 2019, in un’area vicina alla zona di Bari alto. «Noi – diceva la donna al telefono – comandiamo più a Casamassima che a Bari». Secondo l’indagine in una discussione tra il compagno della Ferri e il boss Buscemi, verso le elezioni di Valenzano, quest’ultimo racconta: «Ho detto sì a tutti tranne che a uno, che ho fatto andare via pallido, che durante la campagna elettorale diceva di essere il paladino della giustizia. Gli ho detto che gli avrei dato 100 voti se si fosse fatto una foto con me da mettere su Facebook».
L’accusa contesta un episodio particolare, la caduta della giunta di Valenzano. Ferri e il compagno,che erano in compagnia del boss, avrebbero programmato di inserire due consiglieri in maggioranza e due in opposizione. Facendo alcune considerazioni moltto pesanti –“Se non ci seguono , Filippo Dentamaro, al boss Buscemi , io non avrò difficoltà a tirare la catena”. La coppia avrebbe fatto elenchi dei votanti, cercando di mapparne la residenza sul territorio. In alcuni casi – secondo le indagini degli inquirenti,coordinate dal colonnello Luca Cioffi colonello del Nucleo specializzato della Guardia di Finanza- avrebbero proceduto addirittura al ritiro della tessera elettorale. I voti costavano tra i 25 e i 50 euro.