Bari: Massimo Cassano, la telefonata con Ruggeri “Romano vende i posti all’Arpal, occhio perché fa il nome tuo”
Che i due sapevano di essere intercettati,tanto è vero che pur sapendo ,volevano dare elementi agli inquirenti a loro di scapito. La Guardia di finanza li teneva sotto controllo da molto. Che avessero una certa influenza su determinate situazioni, tutti sapevano. Gli inquirenti hanno contestato a Romano e al figlio Massimiliano. La Procura notava che Cassano e Ruggeri ,pur ricevendo pressioni , non denunciarono.
Molta gente, padre di famiglia pur di vedere sistemato il proprio figliolo si rivolgevano al politico locale,soprattutto se aveva incarichi regionali o nazionali.Ma è da comprendere vista la carenza di posti di lavori che esiste nella regione Puglia. In questo caso il politico,come tutti,da parte loro, cercavano di assicurare assunzioni,come in questo caso nella Sanitaservice, nei Consorzi di bonifica e nell’Arpal società regionali. Se si leggono le carte dell’inchiesta,emerge una verità orrenda,squallida desolante. Ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che stiamo parlando dell’inchiesta denominata “Re Artù” e terminata in un avviso di conclusione. Le migliaia di intercettazioni svolte dalla Guardia di Finanza di Otranto(LE) non fanno altro che certificare un andazzo che andava avanti da molto ma molto tempo,indipendentemente dallo schieramento politico. In una particolare intercettazione si sente dire “Noi abbiamo un problema serio, qui c’è Mario Romano che si sta vendendo i posti all’Arpal a 3mila euro. Il problema coinvolge pure te, perché fa il nome tuo… “.Questa infelice dichiarazione fu registrata nell’agosto 2020,all’epoca chi era assessore regionale al Welfare, Salvatore Ruggeri, e il direttore dell’Arpal, Massimo Cassano. Sapevano di essere intercettati dalla Guardia di Finanza tanto è vero che si prolungavano al telefono,dando sempre più elementi agli investigatori elementi che erano sulla strada giusta.
Chiariamo una cosa molto importante,l’Arpal, l’agenzia per il lavoro,quando si stavano avvicinando le regionali del settembre 2020,cosa fece?Bandì 15 concorsi per circa mille dipendenti. Tanto è vero che uno strumento del genere poteva solo far piacere a Ruggeri e Cassano. Entrambi erano impegnati nella campagna elettorale per Puglia Popolare. “Questo fa il nome tuo”, diceva Ruggeri. “È malato, guarda – replicava Cassano – Facciamo un incontro pubblico, con tutti i candidati, così facciamo vedere dove stiamo e con chi stiamo”. Cassanospiegava al telefono, “a Bari c’è un altro che sta facendo questa cosa ” e Ruggeri gli suggeriva: ” Allora tu te lo chiami e dici prima che vado a fare una denuncia in Procura, cerca di essere molto attento, perché io posti a te non ne ho garantiti, perché non ne posso garantire a nessuno”.
Il fatto reale che in procura non sono mai state depositate denunce inerente il” problema Romano” Ruggeri discusse anche con il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, estraneo a tutte le contestazion, “Non è che mi fai lo scherzetto e metti il figlio di Mario Romano vicepresidente? Quello si sta vendendo i posti all’Arpal, della Sanitaservice…” raccolgono nelle intercettazioni i finanzieri.