In vista dell’Europa, il doppio boom è fatale

ll doppio boom, come il cancelliere Olaf Scholzchiama il suo pacchetto da un miliardo di dollari, è ben accolto in Germania. Nell’UE, tuttavia, la misura sta provocando esplosivi.

Un pacchetto energia del valore di 200 miliardi di euro ha lo scopo di allontanare la paura dell’inverno da cittadini e imprenditori tedeschi. Ciò che Berlino ha trascurato: il Fondo Corona dell’UE sta diventando quasi inevitabilmente un’istituzione permanente. Un commento.

C’è una certa ironia al riguardo: un decennio fa, la Germania ha agito da monito all’UE, esortando gli stati dell’UE nella trappola del debito ad adottare rigide politiche di austerità. Nel 2022, invece, la Germania sarà il Paese con la maggiore voglia di spendere. Il governo federale prende in mano 200 miliardi di euro per rassicurare aziende e cittadini che potranno permettersi energia anche quest’inverno.

Il doppio boom, come il cancelliere Olaf Scholz(SPD) chiama la sua politica frettolosa, potrebbe aumentare gli indici di popolarità dei politici della coalizione in Germania. In vista dell’Europa, l’approccio è fatale. Quando il paese più grande dell’UE gestisce somme di denaro così ingenti, non è una questione puramente nazionale, perché le condizioni competitive nell’UE sono distorte. Farlo senza consultare i paesi partner non solo manca di stile, ma assomiglia anche al dilettantismo politico. Soprattutto dal momento che altri stati dell’UE hanno forti ricordi dei precedenti sforzi da soli tedeschi nell’UE, come l’eliminazione non coordinata del nucleare nel 2011 e l’altrettanto scoordinata apertura del confine nel 2015.

Dopo l’inaspettato doppio boom, si solleva l’accusa che la Germania non mostri solidarietà all’UE. I populisti, ad esempio del futuro partito di governo italiano Fratelli d’Italia, sono contenti del passaggio filtrante.

Già al vertice Ue di questo venerdì a Praga, inizierà la discussione su un fondo di aiuti energetici basato sul modello del fondo corona da miliardi di euro, come richiesto dai commissari Ue di Francia e Italia, ad esempio. La Germania non avrà argomenti contro il rinnovo del prestito congiunto nell’UE, soprattutto perché il governo federale si è finora opposto a un tetto massimo europeo del prezzo del gas, che ora viene applicato a livello nazionale.

Per la Germania, il doppio boom porta direttamente a un’ulteriore spesa nell’UE, molto probabilmente in modo permanente. Imprese e cittadini pagheranno in futuro. Finora nessuno a Berlino ne parla.

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