Otranto(LE):Corruzione e voto di scambio, arrestati politici e imprenditori
Queste elezioni diventano sempre più incasinate, le indagini ci stanno evidenziando sempre di più come la politica sia immischiata con le attività di voto e come avere consensi dalla popolazione. Nelle prime ore di questa mattina è scattata una imponente operazione di pulizia da parte dei Carabinieri e Guardia di Finanza.Sono ancora in atto ,le forze dell’ordine stanno notificando provvedimenti restrittivi a carico di amministratori e imprenditori ad Otranto(LE) in Salento. Le misure cautelari sono firmate dal gip Cinzia Vergine su richiesta del procuratore aggiunto dottoressa Valeria Elsa Mignone. L’inchiesta sarebbe partita da un’indagine dei carabinieri su vicende di presunta corruzione e si è poi intrecciata con una recente indagine della Gdf, chiamata ‘Re Artù’, su presunti intrecci tra politica e sanità. In questa indagine è indagato per falso ideologico il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, dall’8 luglio sottoposto a divieto di dimora e sospeso dall’incarico.
Sono 7 le misure cautelari in carcere scattate alle prime luci, stamane nell’ambito dell’operazione con 60 indagati condotta da Carabinieri e Guardia di Finanza nel territorio di Otranto contro un presunto sistema corruttivo politico-imprenditoriale. Fra i destinatari, oltre al primo cittadino di Otranto (Le), Pierpaolo Cariddi, l’ex sindaco e fratello di quest’ultimo, Luciano Cariddi, Emanuele Maggiulli,ex dirigente dell’Ufficio tecnico di Otranto, Roberto Aloisio, Giuseppe Tondo, Marco Maggio, Salvatore Giannetta, Raffaele De Santis, presidente di Federalberghi Lecce, e Luigi Bleve.
Le misure sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Lecce e della Compagnia di Otranto, oltre che dai carabinieri e dalla polizia provinciale di Lecce, che hanno notificato anche sequestri di immobili e di denaro, comprese strutture turistico-ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche e diverse unità immobiliari che sarebbero stati illecitamente autorizzati o realizzati in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica. La Procura di Lecce ipotizza l’esistenza di «un consolidato sistema associativo di natura corruttiva politico-imprenditoriale» che riguarda il Comune di Otranto e coinvolgerebbe amministratori e funzionari «troppo vicini» ad alcuni imprenditori del posto: appalti e concessioni addomesticate in cambio di utilità tra cui regali o anche il sostegno elettorale per alcuni politici.
Come ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Otranto del nucleo investigativo e dai militari del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, nell’attività degli indagati emergerebbe un consolidato sistema associativo di natura corruttiva politico-imprenditoriale che coinvolgerebbe amministratori e funzionari troppo vicini ad alcuni imprenditori con interessi economici in quel centro, coltivati attraverso artefatte aggiudicazioni di appalti e rilasci di concessioni comunali offrendo utilità di diversa natura, finanche ad assicurare un «bacino di voti» per il sostegno elettorale ricevuto da alcuni degli indagati, nonchè vantaggi economico – patrimoniali per i restanti. A irrobustire il quadro accusatorio anche gli accertamenti, in particolare quelli in materia edilizia e paesaggistico-ambientale, condotti dalla Polizia provinciale, connotati da acquisizioni documentali e rilievi tecnici.