Bari: Punta Perotti, la Corte d’appello condanna Ministero, Regione e Comune a risarcire i Matarrese

Dopo anni e anni di procedimenti , circa sedici anni dopo l’abbattimento di quello che fu definito un ecomostro la Corte d’Appello di Bari ha condannato Ministero, Regione Puglia e Comune di Bari a risarcire i costruttori edili Matarrese per quasi 8,7 milioni di euro. La cifra monstre sarebbe il danno patrimoniale subito dall’abbattimento dei palazzi di Punta Perotti, sul lungomare di Bari. I giudici hanno parzialmente accolto il ricorso della società Sudfondi srl in liquidazione che aveva impugnato la sentenza con cui il Tribunale di Bari, nel 2014, aveva rigettato la domanda dei costruttori.
La vicenda è del 1995, quando iniziarono i lavori della lottizzazione che poi fu ritenuta abusiva. Gli imprenditori furono però tutti assolti (nel 2001) perché avevano ottenuto una regolare autorizzazione edilizia. I palazzi furono comunque confiscati e demoliti nel 2006. L’illegittimità della confisca era già stata dichiarata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha riconosciuto un risarcimento complessivo di 49 milioni di euro (37 alla sola Sud Fondi), gia’ liquidati, per il mancato godimento dei suoli negli anni della confisca, dal 2001 al 2010.
L’odierna sentenza come sollecitato dalla società, riconosce che il risarcimento stabilito dalla Cedunon copriva tutti i danni, riguardando unicamente la illegittimità della confisca e non l’accertamento della responsabilità in capo alle amministrazioni che avevano rilasciato le concessioni edilizie e autorizzazioni che avevano dato il via libera ai cantieri, e quindi dispone un ulteriore il ristoro per le spese sostenute per la progettazione, i costi pubblicitari, i pagamenti di Ici e oneri di urbanizzazione, gli oneri finanziari e parte dei costi di esecuzione dei lavori.

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