OGGI A FOGGIA IL SEGRETARIO PD ENRICO LETTA COMIZIA SULLA PRESUNTA MAFIA E SUL VERO PUS DI CAPITANATA E DELLA PUGLIA
Il bue che dice cornuto all’asino, la solita commedia di tutte le elezioni politiche.
Il Boccia che aggredisce il centrodestra foggiano a San Severo(FG) accusandolo di contiguità mafiosa per il commissariamento del Comune di Foggia è uno dei due cornuti della metafora, almeno secondo gli avvocati Tonio Ciarambino e Nicola Marino, già Presidenti del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Foggia, nello scambio di messaggi sulla pagina Facebook del legale candidato al proporzionale di Forza Italia. BOCCIA appartiene alla scuderia del PUS, il Partito di Salute Universale di Emiliano, recentemente in difficoltà per gli scandali della sanità pubblica e privata.
E a proposito del PUS, ci sono grosse novità finanziarie in arrivo, in piena campagna elettorale, tanto da giustificare la calata (o la caduta) del Segretario Enrico Letta a Foggia, nella mafiosa Foggia, oggi 11 settembre.
Quattro giorni dopo arriverà nel capoluogo dauno Conte, che da Presidente si rifiutò di commissariare la città respingendo le sollecitazioni prefettizie. Con moltissime ragioni per l’ex Premier in risalita di consensi.
Ma veniamo alle novità finanziarie del PUS.
Prima di fallire e per non fallire, la Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, l’ente ecclesiastico che gestiva il Don Uva a Foggia, Bisceglie e Potenza, chiese gli adeguamenti tariffari alle ASL di Foggia e di Bisceglie, che erano sempre stati negati da Vendola ed Emiliano, salvo riconoscerli (Emiliano e Piemontese) in piena campagna elettorale delle regionali 2020 alla società foggiana acquirente il Don Uva.
La vecchia gestione del Don Uva chiese ed ottenne decreti ingiuntivi per centinaia di milioni di euro dai tribunali di Foggia e di Trani di adeguamenti tariffari alle ASL competenti.
Le ASL fecero opposizione ai decreti ingiuntivi della CDP, ma, stranamente, l’unica opposizione rimasta in piedi risale a 12 anni fa, con il n.1108/2010 di registro generale e con altri giudizi riuniti.
Il credito richiesto da CDP è di oltre 80 milioni di euro e l’udienza di decisione è fissata davanti al Tribunale di Foggia. Se vincesse la causa la CDP in amministrazione straordinaria con il commissario Cozzoli, braccio destro e sinistro di Boccia, l’ASL Foggia verrebbe commissariata per la pesantissima perdita finanziaria, che inciderebbe anche sul bilancio della Regione.
Inoltre, si scoprirebbe che il Don Uva non doveva fallire a Trani come richiesto e ottenuto, con l’amministrazione straordinaria, dal sistema Capristo.
Niente paura allora, Cozzoli ha rinunciato agli 80 milioni di euro nella bozza di intesa con la ASL Foggia e con la Regione Puglia, preparata in sede regionale, che doveva essere formalizzata davanti al Tribunale di Foggia. Ci voleva solo l’adesione formale della Regione Puglia, perché sicuramente vi erano altre condizioni previste nell’accordo, forse i 63 milioni e mezzo di euro che Fitto stanziò per la riconversione del Don Uva.
La riconversione fu bloccata dalle giunte di centro sinistra fino alla deliberazione di Giunta regionale n.1346 del 4 agosto 2021, che ha assegnato 27 milioni per la ASL di Foggia e 36 milioni e mezzo per la ASL Bat.
Da devolvere evidentemente alla nuova società foggiana subentrata nella gestione del Don Uva, o forse all’amministrazione straordinaria di Cozzoli.
Tutto era pronto dunque per il grande accordo e per il salvataggio della ASL Foggia con la rinuncia di Cozzoli a oltre 80 milioni di soldi non suoi, ma dei creditori del fallito Don Uva.
Improvvisamente il mega accordo non si fa, il dirigente competente della Regione Puglia non firma e non si sa perché.
Indagini?
La paura della Procura di Potenza, che si sta occupando anche di questa vicenda?
La pubblicazione sul BURP l’8 settembre, quasi in previsione dell’arrivo di Letta a Foggia, della delibera di giunta regionale n.1066 del 25 luglio 2022 delle indicazioni operative alle ASL per applicare gli aumenti tariffari all’azienda preferita dal PUS, che gestisce il Don Uva?
Non lo sappiamo.
Ciò che sappiamo da una preoccupatissima lettera datata 6 settembre 2022 è che la ASL Foggia, sollecita la Regione Puglia a firmare la bozza di accordo con la rinuncia di Cozzoli a oltre 80 milioni di euro dei creditori dell’amministrazione straordinaria, salvando la ASL. Perché, scrive giustamente la ASL Foggia, se il Don Uva cozzoliano vince la causa perché l’accordo non si firma, la ASL Foggia va in crisi finanziaria gravissima e con essa la Regione Puglia.
Ma allora perché la Regione Puglia non vuole firmare?
E perché Cozzoli vuole rinunciare a 80 milioni di euro, pur essendovi serie possibilità (secondo la ASL) che vinca la causa?
Speriamo che Enrico Letta oggi 10 settembre 2022 venga a parlarci anche del PUS, di cui sa molto, e non soltanto della mafia foggiana, di cui dovrebbe sapere molto meno.
E comunque, bue o asino, che vinca il migliore…purché se magna