Parcheggi a pagamento a Foggia: “Opportunità o tassa?”

Il problema della sosta tariffata nella città di Foggia è argomento di attualità.
Che il servizio non sia stato gestito nella maniera giusta e corretta, oltre a non avere avuto e non avere la trasparenza che aveva nel periodo dell’Ing.Dicecca, del’ing.Mazzamurro, nuovamente dell’ing.Dicecca, dell’ing.Fiore, è alla evidenza di tutti.
Dal 25 maggio 2014 con la vittoria dell’elezioni amministrative di Landella l’azienda ATAF spa è passata a uomo di sua fiducia, nominato Presidente per sdebitarsi con Scapato che aveva contribuito a farlo eleggere.Dal quel momento ha avuto lo sfascio completo e la mancanza di gestione e controllo sia degli ausiliari al traffico che degli introiti che segmento trasporto.
Basta leggere la cronaca dell’intero periodo 2016/2017/2018/2019/2020 e ci rendiamo conto che è successo di tutto di più.
Dagli avvisi di garanzia per l’aggiudicazione dell’appalto per il controllo della sosta, ai diversi reati per la gestione dell’azienda e, per ultimo, danno più grande, la raccolta degli introiti dei parcometri,770milioni che non si recupereranno piu’ perché presi dalla Protect srl fallita.
L’argomento relativo alla sosta a pagamento in città torna ora d’attualità con la nota dell’amministratore pro-tempore dott.Laudiero, il quale comunica che le zone sopraelevate al parcheggio Zurretti sono di pertinenza del parcheggio e pertanto il gestore attuale può vietare sia il parcheggio alle persone diversamente abili (ci sono dei parcheggi per diversamente abili) che il passaggio di pedoni.
Domandiamo, da quando la zona soprastante è di pertinenza dell’ ATAF spa?
Da come la vedono alcuni esperti del settore che abbiamo interpellato ai quali abbiamo fatto delle domande
“Secondo gli obiettivi di nascita della sosta tariffata , la ‘sosta tariffata’ aveva la finalità di favorire:
A) un turnover della sosta negli stalli presenti, cioè un cambio più veloce delle auto in sosta
B) si dovevano formulare tariffe più agevolate (costo dell’abbonamento politico) ai residenti nella possibilità di trovare un posto auto;
C) dare alle attività commerciali un costo politico per i propri clienti, e per se stessi, dando una più frequente rotazione dei posteggi al servizio della loro clientela”.
Ma è proprio così. ? Cosa è cambiato ?
Come anticipato sopra ne abbiamo parlato con due esperti di gestione della sosta tariffata, con un ingegnere e con un urban planner, il tutto per comprendere meglio la situazione attuale della città di Foggia, ed offrire le migliori soluzioni possibili ai commissari prefettizi.
Innanzitutto occorre vedere il PUT (Piano Urbanistico del Traffico) e individuare le soluzioni scientificamente centrate, serve studiare i flussi veicolari, la quantità degli autoveicoli che si muovono, i luoghi di sosta, gli orari, le direzioni.
Possiamo però fare delle proposte la cui efficacia rimane la sperimentazione. Sperimentazione effettuata nei primi anni sul campo e le persone sopra citate(amministratori dell’ATAF) hanno studiato insieme a chi gestiva la sosta per loro.

  1. Individuare dei parcheggi a prezzi ridotti per i residenti delle vie di “particolare rilevanza uurbanistica”:
  2. ad oggi i residenti in alcune vie e zone (Via 24 Maggio, piazza Aldo Moro, Piazza Vittorio Emanuele, Corso Giannone ed altre zone quelle a pagamento per intenderci) non sanno se ogni giorno, al loro rientro dal lavoro o da altro, troveranno un parcheggio per la loro auto. Conseguenza di dover “girare” a vuoto per diverso tempo, producendo ulteriore inquinamento e traffico per parcheggiare l’auto. Se si garantisce loro uno spazio apposito nelle immediate vicinanze, si avrebbe un triplice vantaggio, garantire un parcheggio ai residenti, mantenere tutti gli stalli a pagamento liberi di esser utilizzati consentendo economie di scala a vantaggio del costo orario delle strisce blu a carico della collettività e meno inquinamento.
  3. Creare sistemi di parcheggio (orizzontali o verticali) integrati:
    Foggia ha flussi veicolari in entrata da ogni città con cui confina (Lucera, Manfredonia, Cerignola,Ortanova,Melfi, Candela,Ascoli, Troia, San Severo); creare dei Park&Ride (parcheggio interscambio) periferici con servizi (video-sorveglianza, servizi igienici, bar e piccoli negozi per acquisti veloci etc.) a prezzi modici, contribuirebbe a decongestionare il centro cittadino;vedasi Bari.
    b. In centro invece, utilizzare meglio i parcheggi, dove lo spazio è un lusso, si potrebbero utilizzare il parcheggio Ginnetto sempre dell’azienda ATAF spa, multipiano, ogni parcheggio verrebbe integrato con bus urbani, servizi di car-sharing e bike-sharing (non quelli della amministrazione Provinciale che ha abbandonato il progetto perché incompetente e soprattutto sciupona nello spendere circa 480mila euro,senza sapere come e per cosa, le bici sono abbandonate nei depositi in via Manfredonia)
    Proseguiamo, creare degli spazi con bici o monopattini in modo tale da rendere l’uso dell’auto superfluo.
  4. Utilizzare il Trasporto Pubblico Locale utilizzando alcuni mezzi, di piccola stazza per effettuare un trasporto intelligente, all’altezza di una città moderna con dei bus confortevoli, non inquinanti, che permettano di spostarsi nello spazio risparmiando tempo e denaro, senza dover esser sempre “auto-centrici”.
  5. Sfruttare le tecnologie esistenti: software e dispositivi oggi permettono di tracciare in tempo reale i parcheggi disponibili in città, creare due uffici parcheggi, alle due estremità della città dove fare abbonamenti , censire gli automobilisti che vengono da fuori al fine di applicare tariffe agevolate per i residenti che hanno il sacrosanto diritto di parcheggiare l’auto sotto casa avendo un costo politico. Ricordiamo che esistono soft-programmi che ti dicono sia il tempo che il luogo in cui stanno, dove circolano i mezzi,ma non vengono utilizzati
  6. Realizzare una rete ciclabile, non come quella attuale che si è costruita senza minimante tener conto delle esigenze del cittadino e delle strade (vedi la pista ciclabile di corso Roma) non delle piste ciclabili isolate che muoiono a fine strada (vedi Via Ascoli ) o delle piste a raso che vengono usate come parcheggio (vedi viale XXIV Maggio per le auto, piazza Italia), ma delle piste ciclabili che attraversano tutta la città e che siano separate dalle corsie per auto mettendo in sicurezza i ciclisti.
  7. Sfruttare per bene i parcheggi ottimizzando già quelli disponibili: in questo periodo si hanno delle carenze di parcheggio in zona fiera di Foggia che possano servire il tribunale del lavoro e il giudice di pace in Viale Ofanto-Corso del Mezzogiorno, mentre nella zona Viale I maggio (tribunale) spesso non si possono fare i Ticket per mancanza di parcometri; Via Gramsci agenzia delle Entrate idem.
    Creare Park&Ride nelle quattro zone il venerdi e il sabato (per i ragazzi) per mettere delle navette in grado di collegare questi parcheggi ai centri della movida permetterebbe una migliore gestione del traffico e della viabilità.
    Controllo degli ausiliari, cosa che dal 2014, eletto sindaco Landella, non viene più effettuato.
    Oggi gli ausiliari sono un miraggio, sia per la mancanza di organizzazione che per il mancato controllo.
    In alcune zone non si vedono da molto tempo, oppure si vedono nelle zone adiacenti a sale di ritrovo.
    Lasciamo agli amministratori effettuare le dovute considerazioni.
    Considerazione finale:
    “Sì è vero che le strisce blu sono uno strumento disincentivante l’uso dell’auto e per migliorare la gestione del traffico urbano ma solo se si attivano idee e progetti contestualmente associate a tutti i punti sopra citati.
    Siamo consci che l’azienda ATAF spa non abbia gestito bene anzi non abbia gestito affatto la sosta negli ultimi 7 anni, ma certo, anzi di certo, con la vecchia struttura che collaborava con Ing.Dicecca, Ing.Mazzamurro, Ing. Fiore si è pagato 5milioni di euro di mutuo alla Banca Nazionale del Lavoro.
    I consigli dati non necessitano di tempi lunghi, anzi i tempi sono brevissimi.
    Deve essere soprattutto visione da parte della classe politica degli amministratori, commissari profetizzi ad applicare i summenzionati consigli, nonché sacrifici da parte dei cittadini che devono cambiare abitudini; ma con questa riflessione speriamo di aver destato, stimolato ad una maggiore attenzione verso questo tema, tanto caro ad una migliore vivibilità di Foggia”.

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