LA PROCURA DI FOGGIA SEQUESTRA IL CELLULARE DEL GIORNALISTA
Agenti della Squadra Mobile di Foggia hanno sequestrato oggi, sulla base di un decreto emesso dal sostituto procuratore dott.ssa Rosa Pensa, il telefono cellulare del giornalista pubblicista Francesco Pesante, direttore della testata online ‘L’immediato’ di Foggia. Il sequestro è stato disposto nell’ambito delle indagini sulla divulgazione del video, registrato dalle telecamere di sicurezza del carcere di Foggia, sulle fasi dell’omicidio di Alessandro Scrocco, compiuto il 17 maggio scorso. Pesante è indagato per la ricettazione del file video. Nello stesso procedimento sono indagati due foggiani di 50 e 32 anni, accusati di rivelazione e utilizzo di segreti ufficio.
Il difensore di Pesante, ha inviato una lettera al pm dott.ssa Rosa Pensa con la quale chiede la restituzione immediata del cellulare. «L’iniziativa è gravemente lesiva dei diritti del mio assistito, appartenente ad una categoria professionale che può avvalersi del segreto al fine della tutela delle fonti di informazione».
Secondo il legale, inoltre, il cellulare «è pieno di informazioni private» e «il video è stato ricevuto da un altro collega e reca l’indicazione ‘inoltrato molte voltè». U.evidenza nella missiva che il suo assistito «aveva manifestato verbalmente l’intenzione di nominare il sottoscritto quale suo difensore», ma «gli è stato eccepito che la Procura aveva già nominato un difensore d’ufficio individuato certamente prima del suo ascolto».
L’Associazione della Stampa di Puglia e la Federazione nazionale della Stampa italiana «esprimono solidarietà al collega Francesco Pesante, direttore della testata online ‘L’immediatò di Foggia, al quale agenti della Squadra Mobile hanno sequestrato oggi, sulla base di un decreto emesso dal pm Rosa Pensa, il telefono cellulare nell’ambito delle indagini sulla divulgazione di un video, registrato dalle telecamere di sicurezza del carcere di Foggia, sulle fasi di un omicidio compiuto il 17 maggio scorso».
In una nota, Assostampa Puglia e Fnsi «denunciano con forza la pratica, tanto più inaccettabile quanto ormai diffusa, di sequestrare gli strumenti di lavoro dei giornalisti per risalire alle loro fonti, in contrasto con il segreto professionale e in violazione delle numerose sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. L’ennesimo caso che ha visto protagonista Francesco Pesante ripropone l’urgenza di un intervento normativo a tutela delle fonti giornalistiche e del segreto professionale, essenza stessa del giornalismo».
Il sindacato, conclude la nota, «sosterrà tutte le iniziative che il collega deciderà di intraprendere a difesa del proprio lavoro e del diritto di cronaca, che azioni come questa mettono in pericolo insieme con il diritto dei cittadini ad essere informati”.Youfoggia.com e solidale con Pesante e con l’Immediato.