Il tribunale rimanda tutto alla procura Bari ,tutto da rifare per Lerario,Leccese,Mottola cambiato “la contestazione del reato”
La giustizia in Puglia.Il tribunale comunica alla procura e alla difesa che all’imputato Lerario,Leccese e Mottola ,dovranno essere ripresentati, gli incartamenti in merito alle accuse perché il reato è cambiato in corso d’opera .Pertanto il processo per la corruzione dell’ex capo della Protezione civile, dovrà ripartire da zero. Cioè dovrà essere rifatto totalmente. Il tutto stabilito dalla Prima sezione collegiale del Tribunale di Bari presieduta dal dott. Marrone, accogliendo le varie eccezioni presentate dai legali di Donato Mottola, di Noci. Ricordiamo per i lettori di Youfoggia.com che l’imprenditore Mottola fu arrestato insieme a Lerario e Luca Leccese di Foggia,in fragranza di reato per due tangenti pagate. Secondo l’ipotesi accusatoria della Procura, le due tangenti furono pagate in cambio di appalti.
Il Tribunale di Bari ha restituito tutti gli atti alla Procura perché dall’arresto alla richiesta di giudizio immediato è cambiata la contestazione, da corruzione impropria a corruzione propria.” Che significa, che le ditte avrebbero vinto appalti cui non avevano diritto”.
La difesa a presentato delle motivazioni, argomentando in maniera scientifica, cambiando il reato, gli avvocati, hanno scritto,l’accusa ha leso il diritto di difesa perché Mottola non ha potuto rispondere della nuova contestazione. Pertanto il Tribunale ha dunque rimandato gli atti al Pm, che dovrà notificare l’avviso di conclusione delle indagini e chiedere poi il rinvio a giudizio con le procedure ordinarie. La questione riguarderà anche Lerario e l’imprenditore Luca Leccese, che avevano optato per il rito abbreviato fissato all’8 luglio davanti al gup Marco Galesi.
Tutto questo non va a favore della magistratura,anzi perché “la vicenda ingenera un grave calo di fiducia e una perdita di prestigio dell’istituzione pubblica dinanzi ai cittadini che assistono a un tale sperpero di risorse pubbliche”. Lo scrive la regione Puglia nell’atto di costituzione come parte civile depositato nella prima udienza del processo nei confronti dell’imprenditore di Noci Donato Mottola, accusato in concorso con l’ex capo della Protezione civile regionale Antonio Mario Lerario (a processo separatamente con rito abbreviato) di aver pagato una tangente da 20 mila euro in cambio di appalti legati anche all’emergenza Covid.
La Regione si è costituita parte civile rappresentata dall’avvocata Rita Biancofiore prima che, però, il Tribunale dichiarasse la nullità del decreto di giudizio immediato.
L’atto, dovrà essere riproposto nei prossimi mesi tornando davanti ad un giudice. La Regione Puglia ritiene di aver subito un danno patrimoniale di 4.884.413 euro, pari all’importo delle gare d’appalto ritenute «alterate e illegittimamente affidate» in un “mercimonio dell’ufficio pubblico, sfruttato ai fini privati».
Secondo la Regione, «l’indebita percezione» di quelle somme da parte della ditta di Mottola «ha sottratto risorse economiche che, se investite correttamente sul territorio regionale, mediante la concessione ad altre imprese, avrebbero potuto creare ricchezza e occupazione». Inoltre l’ente evidenzia il «notevolissimo danno morale e all’immagine, rappresentato dal rilevante discredito che tali episodi hanno provocato nell’opinione pubblica».Questa presa di posizione della Regione Puglia rende la situazione ancora di più ingarbugliata perché sappiamo che determinati lavori non si possono avere solo con la conoscenza del dirigente. Vedremo le indagini dove condurranno. Ricordiamo che il Luca Leccese, imprenditore di Foggia ha effettuato gli arresti domiciliari e il Mottola dal 23 dicembre 2021,vedremo come risponderanno tramite i propri legali.