Puglia tre aree per impianti off shore
Al largo dei porti di Bari, Brindisi e Manfredonia
Dopo varie e complicate riunioni sia per calcolare una serie di elementi tecnici sia economici, si addivenuti ad un accordo. Le tre aree sono state decise, al largo dei porti di Bari, Brindisi e Manfredonia.
Il tutto è stato scritto in una delibera di Giunta illustrata oggi nella commissione consiliare competente e che contiene la Pianificazione dello spazio marittimo dell’area Adriatico e Ionio e Mediterraneo Centrale.
Questo non significa che altre zone siano state interdette, perché la competenza in materia resta sempre in capo al governo nazionale che decide le aree dopo una Valutazione d’impatto ambientale.
Per quanto riguarda la fascia adriatica, entro le tre miglia nautiche, il Piano pugliese individua l’uso prioritario turistico, paesaggistico e naturalistico. Per l’area a mare distante oltre le 3 miglia e all’interno delle 12 miglia sono state individuate, sulla base di considerazioni di natura paesaggistica, le zone del Gargano e del Salento come aree su cui rafforzare la tutela dal punto di vista paesaggistico per scoraggiare l’insediamento di infrastrutture off shore per la produzione di energia. Al di fuori di tali aree sono state individuate delle fasce a distanza compresa tra le 10 e le 12 miglia alle quali è stato attribuito l’uso generico e che potranno essere destinate a insediamenti off shore per la produzione di energia. “La delibera sullo spazio marittimo – dichiara il presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati – non decide i luoghi ove è vietato installare gli impianti di eolico offshore, per la ragione molto semplice che non può farlo. E questo è stato detto con chiarezza oggi in Commissione dai dirigenti regionali”.