VIESTE:MATTEO DELLA MALVA RIDEVA NELLA VERANDA PER LA SUA SCARCERAZIONE ”HO PAGATO 30MILA EURO PER ESSERE LIBERO”

L’ex magistrato Giuseppe De Benedictis accusato di vari reati tra cui, corruzione in atti giudiziari con aggravante mafiosa per aver preso denaro , ricevuto in cambio di concedere i domiciliari ai clienti del penalista Giancarlo Chiariello.

 Nelle intercettazioni audio e video effettuate nella stanza del G.I.P. del tribunale di Bari,si è potuto sentire e vedere ,che tra i due avveniva una trattativa dai  4mila a 30mila euro. Ricordiamo che Il denaro è stato ritrovato nelle prese elettriche dell’abitazione dell’ex giudice.Nel 2012 furono già mosse accuse dal collaboratore di giustizia Matteo Tulimiero ma non furono tenute in considerazione, dopo ben 8 anni dopo nel 2020 furono mosse le stesse accuse da un collaboratore di giustizia.

MATTEO DELLA MALVA CAPO INDISCUSSO A VIESTE.

CONVERSAZIONE CON LA MOGLIE; “Ho speso 30mila euro e mi sono comprato il giudice a Bari”. Con questa dichiarazione si rilevò che la Giustizia era corrotta.

 La Direzione distrettuale antimafia di Lecce dopo aver intercettato in video e audio il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, già nominato da due collaboratori di giustizia, la prima volta nel 2012 e la seconda nel 2020.Inizio ad aprire gli occhi.

 Matteo Della Malva, indagato per mafia nell’inchiesta condotta in Capitanata sul gruppo derivante dalla divisione dal clan Notarangelo egemone a Vieste, dominante nel traffico di droga, Valeria Gala, compagna di Della Malva e Danilo Pietro Della Malva, alias Meticcio, accusato di essere promotore di un’organizzazione finalizzata al traffico di droga operante con metodo mafioso in provincia di Foggia.

Della Malva dichiara in una intercettazione ambientale di aver pagato 30mila euro ad un giudice di Bari per avere gli arresti domiciliari.

E’ quest’ultimo a confessare il pagamento di 30mila euro per ottenere la scarcerazione dopo tre mesi. E lo fa mentre parla con un familiare nella veranda della sua abitazione, dove i carabinieri avevano installato delle cimici. 

L’intercettazione, come è riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, è del 16 giugno 2020, ore 23,10. Il gip scrive: “Pietro Danilo Della Malva, sentendosi tranquillo commentava senza alcuna cripticità il mercimonio della sua scarcerazione”. Prima si “vantava di essere uscito dal carcere dopo appena tre mesi e alla reazione ironica” della donna con cui stava parlando “che, ridendo, esordiva con un commento ‘grazie’ come a voler dire sappiamo bene il perché, Della Malva proferiva testuali parole”

ACCUSA DI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI CON AGGRAVANTE MAFIOSA

Corruzione in atti giudiziari, con l’aggravante mafiosa, riconosciuta dal gip di Lecce Giulia Proto che ha ordinato l’arresto dell’ex collega De Benedictis con l’accusa di aver ricevuto denaro per concedere i domiciliari ai clienti del penalista Giancarlo Chiariello, tra i quali c’erano indagati per mafia, operanti nel Barese e collegati al clan Palermiti/Parisi, al gruppo Capriati e alla Società Foggiana. Da quattromila a 30mila euro, stando a quanto riferisce a un familiare uno degli indagati scarcerati, non sapendo di essere ascoltato nella sua abitazione.

De Benedictis, dimessosi il 9 aprile scorso, è finito in carcere il 24 aprile al pari dell’avvocato del foro di Bari. In cella, nel penitenziario di Lecce, ha confessato. Un mea culpa lungo e articolato nel quale la vicenda giudiziaria si è intrecciata con quella di natura professionale personale e politica della Regione Puglia con dichiarazioni su Emiliano e Ladisa.Ma la Procura di Torino non le ritenne attinenti alle indagini in corso.

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