GUARDIA DI FINANZA E CAPITANERIA DI PORTO: PERCEPITI ILLECITAMENTE FINANZIAMENTI EUROPEI

NEL SETTORE DELL’ACQUACOLTURA. OPERE MAI AVVIATE. QUATTRO INDAGATI.

II   Comando   Provinciale   della   Guardia   di   Finanza   di   Foggia   ed   il   Comando Capitaneria di Porto di Manfredonia, su disposizione del GIP del Tribunale di Foggia, hanno eseguito a Manfredonia un sequestro preventivo di denaro nei confronti di tre amministratori di altrettante società operanti nel settore dell’acquacoltura, indagati per truffa aggravata per il conseguimento   di erogazioni pubbliche e malversazione a danno dello Stato.

Le indagini, condotte dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto di Manfredonia con il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno permesso di accertare diversi illeciti commessi al fine di ottenere i contributi erogati dal Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca nonché la totale omessa esecuzione degli interventi progettati e finanziati.

In dettaglio, attraverso l’acquisizione di documentazione, l’audizione di persone informate   sui   fatti  e  l’effettuazione   di  sopralluoghi,  anche   subacquei,   sugli specchi d’acqua dove dovevano essere realizzate le opere finanziate, sono stati raccolti concreti e gravi indizi di condotte penalmente rilevanti a carico di quattro   soggetti   –   titolari   di   altrettante   cooperative   attive   nel   settore dell’acquacoltura – i quali con l’unico fine di incassare i cospicui finanziamenti europei   a   sostegno   delle   attività   economiche   nel  settore   dell’acquacoltura,hanno   presentato   falsi   documenti   per   accedere fraudolentemente a finanziamenti per oltre 2 milioni di euro. 

Tre delle quattro imprese oggetto di indagine, presentando polizze fideiussorie false, sono riuscite a percepire complessivamente 650 mila euro come anticipo sui finanziamenti concessi. Il medesimo risultato non è stato raggiunto dalla quarta cooperativa in quanto nelle more della concessione è stata raggiunta da interdittiva antimafia del Prefetto di Foggia.

Una volta incassati gli anticipi sulle erogazioni pubbliche, le società beneficiarie hanno comunicato l’inizio dei lavori, ma dai riscontri eseguiti sul campo è stato accertato che nessuna opera o attività di acquacoltura era stata mai avviata, nulla che potesse supportare quelle comunicazioni.

Sulla scorta degli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini, il GIP del Tribunale di Foggia, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro delle somme erogate in favore delle società.  

Si precisa che la posizione delle persone indagate è al vaglio della Autorità Giudiziaria, pertanto le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva. 

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