Reddito di cittadinanza, scattato l’obbligo di «lavorare» per i Comuni…sarà vero!
Chi beneficia del reddito di cittadinanza deve, ha l’obbligo se richiesto, di dedicare almeno 8 ore settimanali ai progetti utili alla collettività nel comune di residenza
Chi beneficia del reddito di cittadinanza è obbligato a svolgere lavori per la pubblica utilità presso il comune di residenza. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel 2020.
Il Reddito di Cittadinanza (RdC), introdotto con decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà, è un sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale.
Chi lo puo’ richiedere.
Soggetti di oltre 65 anni di età; soggetti con disabilità (legge 12 marzo 1999, n. 68) che comunque possono aderire volontariamente al percorso di accompagnamento, all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale; soggetti già occupati o che frequentano un regolare corso di studi.
I comuni posso richiedere che lavorino senza costo per l’amministrazione.
Reddito di cittadinanza, parte la fase 2 nei Comuni. Per i beneficiari del sussidio scatta infatti l’obbligo di svolgere i cosiddetti Puc, progetti di pubblica utilità.
Lo prevede il decreto del ministero del Lavoro appena entrato in vigore – con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’8 gennaio 2020
Con la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale, il progetto ha preso ufficialmente la il via, definita seconda, fase del reddito di cittadinanza. Fase in cui entrano in gioco le amministrazioni Comunali di residenza dei percettori del sussidio, che fino a questo momento non avevano avuto alcun beneficio.
Pertanto dal 2020, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere lavori di pubblica utilità all’interno dei progetti utili alla collettività (PUC) sulla base di quanto stabilito non solo da decreto 4/2019, ma anche dal decreto attuativo pubblicato l’8 gennaio 2020sulla Gazzetta Ufficiale dopo un accordo tra ministero del Lavoro e l’ A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani)
I Comuni devono fare progetti utili per la società per la cittadinanza per la collettività sia in ambito culturale, sociale, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.
Potrebbero utilizzare le persone che ricevono il reddito di cittadinanza per la pulizia delle strade, taglio dell’erba, vigilanza di parco giochi ecc. ecc.
“I Puc – si legge sulla Gazzetta – non rappresentano un rapporto di lavoro e pertanto i lavori di pubblica utilità non sono da considerarsi prestazioni di lavoro autonomo, subordinato o parasubordinato.”• le attività di pubblica utilità non devono superare le 8 ore settimanali, che possono essere espletate in un solo o più giorni della settimana;• il beneficiario ha l’obbligo di completare le ore previste nel mese; in caso di flessibilità, le ore saranno recuperate successivamente;• nel caso di ampliamento delle ore, fino ad un massimo di 16 settimanali, la flessibilità prevista per le 8 ore non è contemplata e i beneficiari devono svolgere settimanalmente le ore concordate.
La mancata accettazione della condizione stabilita dal decreto da parte di uno dei componenti del nucleo familiare determina la decadenza del reddito.
Quanti comuni hanno utilizzato personale che riceve il reddito di cittadinanza?
Seguiteci che vi informeremo Youfoggia.com sta effettuando una indagine su quanti comuni utilizzano dette persone.