Zullo: “Su nuova composizione Giunta, su Palese assessore e Di Bari delegata, c’è confusione”
Stralcio dell’intervento del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo nella seduta consiliare di insediamento dei nuovi assessori regionali.
“Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, a sedici anni fa. Nel momento in cui ho visto l’amico Rocco Palese mi sono tornati alla mente tanti ricordi: ben otto anni di vita politica vissuta insieme nei banchi del Consiglio, nei banchi dell’opposizione. Sono anche colpito nel vedere la composizione dei banchi della Giunta. Rocco, noi abbiamo messo in atto delle battaglie di razionalizzazione della spesa quando abbiamo voluto portare il numero dei consiglieri -spinti anche da input nazionali– da 70 a 50 e il numero degli assessori da 14 a 10. Eri un artefice di tutto questo. Oggi vedo che gli assessori sono diventati 11. Però non si capisce se i consiglieri sono diminuiti di un numero e gli assessori aumentati di un numero o viceversa. È un’ambiguità. Ho letto poi con attenzione che l’assessore Palese parlava di uno ‘sguardo al futuro orientato al PNRR’. Tutto condivisibile. Allora il problema, caro assessore e caro Emiliano, non è nostro: se l’assessore Palese porta avanti questa visione della sanità, anche facendo correggere la rotta al presidente Emiliano, non è un problema nostro. Noi siamo per la collaborazione, ma non per collaborare al mercato delle vacche del presidente Emiliano: siamo collaborativi nel precipuo interesse della collettività pugliese. E poi: auguri di un buon lavoro al collega Lopane. Lei come si sente, rispetto al suo predecessore a essere dimezzato nelle deleghe? Perché si sminuisce una delega in un assessorato, se non per accontentare un gruppo? Qual è la logica di Governo? La logica di Governo di Emiliano qual è? Quella di tenere insieme, con un boccone da una parte e un boccone dall’altro, e teniamo tutti contenti, o è una logica di Governo che guarda alla finalizzazione di una visione di crescita della collettività pugliese, del nostro territorio e del tessuto imprenditoriale?
Lei, consigliera Di Bari: ha un compito molto difficile; lei subentra a Massimo Bray, una personalità nel mondo della cultura a livello nazionale. Ma nel momento in cui siede tra quei banchi si sente un po’ consigliere, assessore, capogruppo? Come si sente? Guardi, è una curiosità, ma la mia curiosità è nulla rispetto alla curiosità di tanti pugliesi che guardano alla nostra attività e, se uscissimo fuori da questo Consiglio, di tanti italiani che guardano a quella che è la politica, la politica di un gruppo che ha combattuto Emiliano. C’è rimasta da una parte solo la consigliera Laricchia, poi uno diventa Vicepresidente del Consiglio, l’altro diventa assessore, l’altro diventa consigliere delegato. Marco Galante siede tra noi, però vota con loro. Qual è il quadro di questa maggioranza? Vogliamo venir fuori dalle ambiguità? Si può continuare ad essere ambigui? Quello che chiediamo è chiarezza. Si sta con la maggioranza? Si sta tutti da quella parte. Si sta come assessori? Si sta come assessori. Non si può essere assessore, consigliere, consigliere con delega. Qui non siamo al Comune, ed è inutile che si dica che non c’è spesa. Quando si conferisce una delega, per poter esercitarla bisogna comunque costruire un apparato intorno a una persona. E quella è spesa. Non è stipendio, non è mille euro in più di diaria, di indennità, ma è spesa. Quando si distinguono e si separa il turismo dalla cultura, che sono settori che si intrecciano tra loro, io voglio capire, assessore Lopane e assessora Di Bari, come dialogherete, se riuscirete a dialogare. Io me lo auguro, me lo auguro per il bene della Puglia”.