Foggia, Tribunale giudice trasferito: “Svariate Relazioni sentimentali con curatrici fallimentari”
La commissione del CSM ha motivato il trasferimento perché aveva intrattenuto relazioni sentimentali con quattro curatrici fallimentari nel periodo in cui le professioniste avevano ricevuto incarichi dal tribunale fallimentare di Foggia,
Il giudice Francesco Murgo è stato trasferito d’ufficio per incompatibilità ambientale. La commissione del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, lo ha motivato che il giudice non può più “esercitare con indipendenza e imparzialità le funzioni in quella sede” e ne ha disposto all’unanimità l’allontanamento, così come era stato proposto dalla Prima commissione. Adesso la Terza commissione proporrà per lui una nuova sede, comunque fuori dalla Capitanata.
“Nella comunità in cui esercita le sue funzioni – hanno scritto i colleghi che ne hanno esaminato il caso – si è determinato un clima di inevitabile sospetto, che le relazioni sentimentali non siano avvenute a caso ma trovino giustificazione, o comunque occasione, nell’esercizio delle funzioni, che lo pongono nelle condizioni di chi può dare incarichi che all’esterno sono percepiti come il risultato di scambi”. La vicenda ha avuto origine da denunce penali presentate dal titolare di due farmacie di Foggia, coinvolte in procedure fallimentari gestite appunto da Murgo. Il farmacista aveva denunciato richieste particolari da parte del magistrato per non far fallire i suoi negozi. La Procura di Lecce non ha trovato riscontro a tale ipotesi, però, e ha chiesto e ottenuto l’archiviazione dell’inchiesta penale ritenendo che le relazioni del giudice con giovani donne con cui aveva rapporti diretti di lavoro non avessero determinato “atti illegittimi né favoritismi”. Chiuso quel capitolo, comunque, la situazione disciplinare è precipitata. Perché al Csm sono arrivate, oltre alle segnalazioni del farmacista, quelle di altri curatori che lamentavano una gestione clientelare dell’assegnazione degli incarichi. In Prima commissione è stata quindi ascoltata la presidente della Terza sezione civile del tribunale di Foggia, Rosella Anna Modarelli, che ha parlato di “una situazione di disagio all’interno dell’ufficio”, spiegando che Murgo aveva inizialmente ammesso la relazione con una curatrice, parlando delle altre tre soltanto dopo che era stata resa nota la notizia sull’inchiesta di Lecce.
La giudice ha inoltre ricordato come nell’estate 2021 i muri di Foggia fossero stati tappezzati di manifesti in cui si parlava dei rapporti sessuali fra magistrati e professioniste del settore fallimentare e spiegato che né lei né l’altra componente del collegio fallimentare erano “tranquille nel conferire incarichi a professioniste donne”. Per mettere fine a quella situazione, Modarelli aveva proposto a Murgo di trasferirsi dalla sezione in cui lavora ormai da nove anni ma lui ha rifiutato. La sua difesa è stata uguale, davanti alla sua superiore e poi al Csm: ha ammesso di avere avuto relazioni sentimentali con le curatrici ma evidenziato che non avrebbero mai influito sulle procedure, specificando di non aver “mai percepito sensazione di disagio o malfunzionamento in ufficio”. Inoltre l’incolpato aveva aggiunto: “Mi sembra che il procedimento sia nato dall’insofferenza soggettiva del presidente di sezione a certe persone”, definendo Modarelli “una molto emotiva, che quando succede qualcosa trasmette ansia, è imprevedibile, non ti rassicura”. Il Csm ha quindi acquisito il parere del Consiglio giudiziario di Bari, dove era stato stigmatizzato i rapporti avuti da Murgo con le curatrici che svolgevano incarichi nelle sue procedure (con rapporti intimi consumati anche nella stanza del magistrato in orari d’ufficio) e proposto un giudizio di professionalità negativo.
Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Foggia, Gianluca Ursitti, da parte sua, ha riferito di generiche lamentele degli avvocati per le presunte preferenze del giudice nei confronti delle professioniste amiche. E il presidente dei commercialisti, Mario Cardillo, ha veicolato l’insofferenza dei colleghi per la mancata rotazione dei professionisti a cui venivano assegnati gli incarichi. Dopo la decisione del Plenum, Murgo dovrà andare via dal tribunale di Foggia.